Renzi: chi ruba nel Pd va a casa a calci
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Renzi: chi ruba nel Pd va a casa a calci

Il premier parla a Napoli e affronta subito il tema dello scandalo corruzione nel Mose: non c'è Pd e non Pd, ci sono ladri e non ladri.

Renzi: chi ruba nel Pd va a casa a calci
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7 Giugno 2014 - 12.51


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Matteo Renzi non usa mezzi termini in riferimento alle persone coinvolte nello scandalo Mose: «Nel caso della corruzione quello che abbiamo da dire lo diremo senza preoccuparci delle ripercussioni sui nostri. Se c’è nel Pd chi ruba va a casa a calci nel sedere esattamente come chi è negli altri partiti. Non c’è Pd e non Pd. Ci sono ladri e non ladri». Parlando a Napoli il premier ha voluto fare chiarezza sulle vicende giudiziarie che riguardano il Partito Democratico: «il giochino di dire loro e noi non può funzionare, soprattutto nel momento in cui sei maggioranza e sei maggioranza nel Paese».

Provvedimento speciale. «È arrivato il momento di una riforma radicale» e contro la corruzione «se serve una settimana in più ce la prendiamo», dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Napoli per la ‘Repubblica delle ideè. «Venerdì faremo un provvedimento di legge – spiega – che non conterrà un potere speciale» per Cantone. Renzi ha detto che ciò che serve «non è una supernocciolina per SuperPippo, per un super Pm».

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Cantone. La settimana prossima il provvedimento con i poteri a Cantone. Poi, “due settimane dopo”, la riforma più complessiva della giustizia, con misure come quella per cui se un politico ha “violato la legge”, ci deve essere «la certezza che in un ufficio pubblico non ci metti più piede se non per fare un certificato».

Brogli. «Abbiamo fatto tanti brogli”. Il premier Matteo Renzi ha fatto ricorso all’ironia per replicare alle accuse di brogli elettorali di Beppe Grillo. ”Per arrivare al 40 per cento abbiamo fatto tanti di quei brogli…».

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