Grillo: se vinciamo mandiamo Berlusconi in galera
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Grillo: se vinciamo mandiamo Berlusconi in galera

Il leader del M5s in un comizio: o il nanetto va in Libano oppure starà venti anni dietro le sbarre.

Grillo: se vinciamo mandiamo Berlusconi in galera
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15 Maggio 2014 - 22.26


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«Questo nanetto dice che sono cattivo. Hai ragione Berlusconi, sono cattivo, ma ti prometto che nel primo giorno in cui governeremo o vai in Libano o ti prendi venti anni di galera». Lo ha detto Beppe Grillo, nel corso di un incontro elettorale a Pavia. «Abbiamo diritto – continua il comico genovese – a un processo pubblico e lo faremo in via digitale. Hanno ridotto il Paese a una vergogna».

Grillo poi è passato all’attacco del premier dicendo: «Renzi è uno che ha sempre mentito. Ha fatto una legge elettorale con un massone e con uno che non può votare. Io – ha aggiunto il leader del M5S – rappresento 10 milioni di italiani, lui chi rappresenta?».

Nessuno stupore se fischiano l’Inno d’Italia

«Ci stupiamo se fischiano l’inno d’Italia, ma io non mi stupisco. Quando ascolto le parole dell’inno, ‘Fratelli d’Italià, mi dico: ma io con chi devo essere fratello in questo Paese? Con lobbisti e mafiosi? Io mi stupisco, invece, di un Presidente della Repubblica che riceve un condannato in via definitiva». A dirlo Beppe Grillo, applaudito dalla piazza gremita nel cuore di Pavia, questa sera. «Non si possono fare riforme con questa gente, nè destra nè sinistra, – ha aggiunto – se no al prossimo governo ci troveremo come ministri i soliti, anche Profumo o De Bortoli».

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L’attacco al Pd

«Il Pd è una peste rossa che sta disintegrando il Paese». A dirlo Beppe Grillo a Pavia nel corso del suo intervento elettorale a Pavia. «Guardate Greganti – ha detto alla piazza che lo sta ascoltando -. È l’uomo idolo della sinistra, come Mangano della destra. Abbiamo chiesto al Senato di dirci quando si era recato lì e combinazione ci dicono che c’è stato un blackout. Di certo – ha concluso – non ha rubato per sè».

Il parlamento europeo non esiste

Dopo il 25 maggio il M5S adotterà a Bruxelles la stessa tecnica che adotta in Italia, quella che «per noi il Parlamento non esiste». Lo dice Beppe Grillo intervenuto a Pavia nel corso del comizio elettorale del Movimento. «Noi – ha aggiunto – dopo le elezioni andiamo a strappare in faccia alla Merkel il fiscal compact». «Che cosa significa sentirsi europei? – ha continuato il leader M5S – È l’inno alla gioia? Quello è il pezzo peggiore di Beethoven»

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