Pizzarotti a Casaleggio: ma quale verifica?
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Pizzarotti a Casaleggio: ma quale verifica?

L'aria di tempesta in seno al M5s sembra essere diventata quasi una normalità. Casaleggio presenta il conto a Pizzarotti.

Pizzarotti a Casaleggio: ma quale verifica?
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23 Aprile 2014 - 22.11


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Non c’è pace tra Federico Pizzarotti e Gianroberto Casaleggio che continuano a scontrarsi all’interno del M5S. L’ultima polemica in ordine di tempo riguarda il Comune, quello di Parma, amministrato proprio da Pizzarotti, per il quale il senatore Vito Crimi, aveva chiesto nei giorni scorsi una verifica. Toni perentori quelli del sindaco parmense che risponde a Casaleggio, attraverso una missiva dicendo: «La verifica? Non è tecnicamente fattibile. E poi cosa facciamo? Cominciamo ad amministrare una città e poi ce ne andiamo e lasciamo le cose a metà?».

Crimi aveva ipotizzato una sorta di tribunale del M5s fra gli iscritti del movimento, per giudicare il lavoro del primo cittadino di Parma. Un controllo che all’interno del M5S viene chiamato «verifica» ed è uno strumento utilizzato dai militanti grillini per controllare i consiglieri regionali e comunali. Una verifica alla quale Pizzarotti non vuole sottoporsi. “La «consultazione – ha detto il sindaco di Parma – non è attuabile perchè, prima, andrebbe stabilito un preciso iter. Non è chiaro – continua – chi dovrebbe votare: tutti gli attivisti? Chi partecipa alle assemblee? Chi ha già votato on line?. A noi – conclude il primo cittadino – piace essere misurati una volta completato il mandato per quello che abbiamo effettivamente realizzato”.

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La diaspora in seno al movimento grillino, era scattata come una mannaia quando Casaleggio aveva rinfacciato a Pizzarotti di non aver saputo evitare la costruzione dell’inceneritore a Parma, considerato anche il fatto che la sospensione del progetto era uno dei punti chiave del M5S nella campagna elettorale per le elezioni comunali nella città ducale. Un questione che seppur nell’evidenza, rimane ai margini, sconfinando anche nel pretestuoso, nascondendo quello che realmente, ossia un vero e proprio scontro politico tra il sindaco di Parma e Casaleggio.

Ad accendere se possibile ancor di più gli animi all’interno del movimento, le critiche che il sindaco ducale non ha fatto mancare a Grillo e Casaleggio per la gestione delle espulsioni dei cosiddetti “dissidenti”. Se non bastasse, dall’altra parte ,ai due cofondatori del movimento non sono piaciute le iniziative come la riunione preparatoria dei candidati M5S per le prossime amministrative alle porte di Parma, anche se l’argomento è prudentemente evitato sia da Casaleggio sia da Beppe Grillo, concentrato quest’ultimo per la corsa elettorale alle europee e da vero politico di razza, preferisce concentra tutta la sua attenzione sul premier Renzi.

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Anche quest’oggi, dal suo blog Grillo non si ha risparmiato parole sul leader del Pd attaccando a tutto tondo. Dalle riforme, considerate una fotocopia di quelle della P2 di Licio Gelli, al dl lavoro. Proprio su questo argomento infatti, Grillo ha tuonato dicendo che la dignità degli italiani vale più di 80 euro, riferendosi al contributo che il governo ha messo a punto del Def. Ma non è tutto perche il comico genovese, rivolgendosi alle promesse di Renzi, parla di annunci roboanti fatti dal governo, di svolte a giorni alterni, di una riforma al mese, di milioni di posti di lavoro, rivelazioni di segreti, elargizioni di decine di euro ma, nella sostanza, zero è il numero di leggi portate a casa dal premier.

“In due mesi – scrive il capogruppo del M5S alla Camera Giuseppe Brescia sul blog di Grillo citando dati de Il Sole 24 ore -, quindi, al di là di televendite di promesse e materassi, c’è solo il nulla”.

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