«Bisogna dare una chance di lavoro anche alle persone over 50 che lo hanno perduto». Il ministro Giuliano Poletti spiega il piano del governo che prevede un contratto di reinserimento per chi è lontano dalla pensione. «Penso – spiega Poletti – a un contratto di reinserimento per chi è ancora lontano dalla pensione e a qualche tipo di scivolo per chi invece è ormai prossimo a ritirarsi. Se avessi i soldi lo farei subito, ma prima dobbiamo trovare le risorse finanziarie per eventuali agevolazioni. Ma è una cosa che questo governo vuol fare e anche presto».
Sul progetto Garanzia Giovani Poletti precisa: «Ho parlato di opportunità di inserimento non di posti di lavoro. Se anche il 10 o meglio il 20% di quei 900 mila giovani, dopo uno stage o un apprendistato, venisse poi assunto sarei già molto soddisfatto. L’importante adesso è fare partire la macchina del lavoro». Sul salario minimo, il ministro spiega: «Lo abbiamo proposto come opzione dentro la legge delega, il Parlamento lo affronterà ma ritengo che sia un tema che vada affrontato con cautela», «non deve essere un sussidio che porti, per esempio, i disoccupati a non cercare più lavoro». Sull’opposizione dei sindacati ai contratti a termine, infine, Poletti osserva: «Non li capisco, chi lavora per 36 mesi è meno precario di chi fa solo 6 mesi».