È un fiume in piena l’onorevole Fabrizio Cicchitto che descrive minuziosamente il declino di Forza Italia. «Gli anni fulgidi sono stati dal 2001 al 2006 – dice Cicchitto -, quelli del secondo governo Berlusconi. Il declino inizia dal 2009», quando «è suonato un grande campanello d’allarme, purtroppo non avvertito. Mi riferisco alla vicenda Noemi, per esempio, e alle altre a seguire, che hanno generato una enorme difficoltà mediatica e poi politica in Italia e all’estero. Quando a queste vicende nel 2011 si è sommata la crisi finanziaria, allora il corto circuito è stato letale».
Dichiarazioni mai fatte fino a questo momento quelle di Cicchitto che continua: «C’è stato un accerchiamento giudiziario e mediatico attorno alla sua vita privata, ma certo il presidente Napolitano non ha ordito alle sue spalle. Anzi, continuo a ritenere che ancora nell’agosto 2013 fosse possibile ottenere la grazia», dice [url”Cicchitto”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=53754&typeb=0&cicchitto-contro-il-Cavaliere-e-il-Pd-schizofrenici[/url]. «Poi tutto è stato vanificato dagli attacchi al Quirinale da parte delle ali più estreme del partito, dalla decisione di togliere l’appoggio al governo Letta-Alfano, dalle spaccature che l’ala estremista ha fomentato nel Pdl».
Sul cerchio magico, «quando allontani quello che tu stesso avevi indicato come successore e scegli la via dell’estremismo – osserva Cicchitto – si mette in moto una spirale a cerchi sempre più ristretti».
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