Il caso dei sottosegretari appena nominati e finiti nell’occhio del ciclone perché i loro nomi sono coinvolti in inchieste giudiziarie non si è placato con le dimissioni del senatore Antonio Gentile. Una scelta che, anzi, ha rinforzato l’opinione di chi chiede che ad andarsene siano anche gli altri. Tra di loro, il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, Pd, indagato per le mancate rendicontazioni alla Regione Campania.
Una decisione, quella delle dimissioni, a cui non pensa affatto, ha detto a Repubblica, spiegando di non voler entrare nel merito delle decisioni prese da altri. Un indagato, ha precisato Del Basso De Caro, “è solo un cittadino sottoposto a indagine, non è nè imputato nè condannato” e dunque può fare il sottosegretario. “Indagato, precisiamo, ma per una cosa che fa vomitare – ha aggiunto – una cosa per la quale non c’è la legge, non c’è il regolamento, e quindi non c’è nemmeno il reato… Cinquecento euro al mese! Ma se c’era la legge che me lo imponeva io secondo lei non facevo la scheda carburante?”. Del Basso De Caro ha, infine, precisato di “non aver mai ricevuto un avviso di conclusione delle indagini, che come sa riconnette all’indagato numerose facoltà”.
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