«Il sistema fa schifo, ha ragione il mondo grillino a ritenere che il sistema faccia schifo, ma quella roba che abbiamo visto ieri fa più schifo del sistema che intende combattere». Queste le parole del leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti che gli chiedevano del verdetto dei militanti grillini sul web favorevoli alla cacciati dei quattro ribelli, Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Luis Orellana e Francesco Bocchino.
«Devo dire che si prova una grande tristezza, per questa violenza, questo ostracismo, questa specie di lapidazione di massa nei confronti di chi vuole articolare il pensiero e non viverlo come un corpo contundente. C’è davvero – secondo Vendola – neanche tanto in filigrana il segno di una cultura a cui repelle il dialogo, l’approfondimento e la dialettica, espressione di una cultura fondamentalista che si traduce nella metafora dalla falange spartana: chiunque si sottrae a questo abbraccio protettivo di una politica militarizzata è traditore. Credo che le categorie del tradimento, il traditore, siano proprio l’evocazione delle epoche più buie della lotta politica».
«Credo che nella politica – ha concluso Vendola – la cosa più bella sia esattamente la contesa delle idee, la possibilità di arricchirsi reciprocamente e la possibilità di cambiare le proprie idee. Soltanto gli imbecilli non cambiano la cambiano e riproducono sè stessi».
Argomenti: beppe grillo