Renzi in salita, Alfano detta le condizioni

Alfano alza l'asticella. Vendola smentisce qualunque accordo di governo. Berlusconi si dice preoccupato. Intanto Renzi va allo stadio a vedere la Viola.

Renzi in salita, Alfano detta le condizioni
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15 Febbraio 2014 - 17.22


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Nel palazzo del Quirinale sono iniziare le consultazioni lampo di Giorgio Napolitano, che salvo grossi colpi di scena, dovrebbe affidare l’incarico al segretario del Pd. Sia il capo dello Stato che i partiti di maggioranza puntano a chiudere in tempo brevi: martedì il giuramento e al massimo giovedì la fiducia.

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Berlusconi. “Manterremo gli impegni su legge elettorale e riforme”, così Silvio Berlusconi ha espresso “preoccupazione e stupore per questa crisi di governo”. Poi ha assicurato: “Siamo all’opposizione e la nostra sarà un’opposizione costruttiva e responsabile. Manteniamo gli accordi sulla legge elettorale e sulle riforme”.

Vendola. “Non è mai esistito il dibattito in Sel” se entrare nel nuovo governo, dice Vendola dopo aver incontrato Napolitano sul tema della crisi di governo. “Matteo Renzi ha dato lo sfratto all’ inquilino di Palazzo Chigi”,cioè Letta, anche lui del Pd, sottolinea. Assicura: “L’ipotesi di un sostegno di Sel” a un esecutivo Renzi è “pura fantapolitica”. L’operazione del segretario del Pd “è di carattere trasformistico”.

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Alfano incerto. “Da parte nostra c’è buona volontà, ma l’esito è incerto perché vogliamo vederci chiaro” su programma e composizione coalizione: così Angelino Alfano dopo il colloquio al Quirinale. “Se il programma è grande non ci deve essere fretta: non si può chiudere in 48 ore”, ha spiegato Alfano. “Il colloquio con Napolitano – ha detto Alfano – è stato molto proficuo: gli abbiamo ribadito che il trauma per la scelta del Pd è stato davvero significativo ma che Nuovo Centro destra è pronto ad affrontare una nuova fase”. Ricordando quella che ha definito “una scelta coraggiosa” di restare al governo, Alfano ha aggiunto: “Non vorremmo venire meno ora a quella scelta”.

Stamattina. Con il colloquio con Daniel Alfreider, esponente della minoranza linguistica del Sudtiroler Volkspartei (Svp) del gruppo parlamentare misto della Camera, si è aperta la seconda ed ultima giornata delle consultazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al Quirinale.

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L’arrivo di Renzi. Matteo Renzi stamani è arrivato davanti a Palazzo Vecchio in macchina dopo aver lasciato la sua abitazione a Pontassieve in auto. Arrivato vicino ad un ingresso laterale di Palazzo Vecchio l’auto si è fermata un attimo e Renzi, che sedeva accanto all’autista, ha salutato i giornalisti sorridendo, ”ciao ragazzi ci vediamo dopo”. E subito dopo l’auto è ripartita.

Letta, ultima apparizione. Enrico letta, intanto, ha fatto un rapido passaggio questa mattina a Palazzo Chigi, per sistemare le sue cose personali. Poi un fine settimana in famiglia, a Roma, con la moglie ed i figli. Così sta trascorrendo le sue prime ore da premier uscente, dopo le dimissioni rassegnate ieri al Quirinale nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Alfreider. “La Svp sosterrà gli sforzi per un nuovo governo capace di agire e che sostenga la nostra autonomia”: così Alfreider al termine del colloquio al Quirinale con il presidente Napolitano. In particolare l’esponente della Svp ha spiegato di aver confermato al capo dello Stato di voler collaborare per avere “un governo stabile, a favore delle autonomie e che tuteli i diritti delle nostre minoranze”. Dopo aver sottolineato la buona collaborazione con il governo Letta, Alfreider ha detto di voler continuare una collaborazione di quel tipo con il nuovo esecutivo che deve essere capace di semplificare” e mostrare attenzione per “l’economia reale”. Un no deciso invece dalla Svp alle elezioni anticipate che “aumenterebbero solo la grande incertezza politica”.

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Tempi rapidi. “Abbiamo concordato con il presidente della Repubblica per una risoluzione più rapida possibile della crisi”. Lo ha detto Albert Laniece che, insieme a Rudi Franco Marguerettaz ha avuto un colloquio per l’Union Valdotaine (Uv) con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’ambito delle consultazioni. Laniece ha spiegato che è soprattutto importante affrontare “le politiche economiche, per sbloccare quelle del lavoro e ridurre la disoccupazione”.

Tabacci. Una eventuale premiership di Matteo Renzi significa “un passaggio verso un Governo politico e ciò può dare fiato alla legislatura”. Lo ha sottolineato per Centro democratico Bruno Tabacci al termine del colloquio con il presidente Napolitano al Quirinale. Tabacci ha voluto ricordare che “in un sistema di tipo parlamentare, e non presidenziale”, c’è chi considera “disdicevole” aiutare il capo dello Stato a trovare soluzioni. “Quindi non aiutarlo significa non amare l’Italia”. Inoltre, ha detto ancora Tabacci bisognerebbe ristudiare “un po’ di educazione civica”. Infatti in Italia “il popolo non elegge il Governo, ma elegge il Parlamento”. In conclusione, dopo aver evidenziato come queste siano le considerazioni di una “formazione piccola ma che è stata decisiva per vincere il premio di maggioranza alla Camera”, Tabacci ha riferito di aver trovato “un presidente in grande forma e in grande lucidità”. “Questa è – ha concluso – una garanzia che siamo in buone mani”.

Nencini. ”La prossima settimana sarà decisiva e mi auguro conclusiva”. Lo ha detto il segretario del Psi Riccardo Nencini al termine del colloquio al Quirinale con il presidente Napolitano. Nencini ha chiesto che si una dettagliata ”agenda di priorità” del nuovo Governo che vada dall’atto unico sul lavoro, alla riforma fiscale e a quelle costituzionali. Queste ultima, ha aggiunto, ”se si tratta di un governo di legislatura devono essere riforme costituzionali vere” e non solo quelle finora annunciate.

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La protesta. Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Maurizio Crosetto di Fratelli d’Italia hanno consegnato simbolicamente al presidente della Repubblica le loro tessere elettorali come segno di protesta per il fatto che si sta avviando ”il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani”. I tre esponenti hanno mostrato le loro tessere elettorali alla stampa subito dopo il colloquio avuto al Quirinale con il capo dello Stato, ”sembra che in Italia le elezioni siano diventate qualcosa di fastidioso e maleducato”, ha detto la Meloni confermando che l’FdI sarà ”all’opposizione di un eventuale governo di centrosinistra”.

Sit-in dei 5 Stelle. Dopo aver rinunciato di salire al Quirinale, i grillini hanno organizzato un ‘sit-in’ davanti alla Camera dei Deputati: i partecipanti ascoltano alcuni dirigenti del Movimento e li applaudono a più riprese, mentre contestano le modalità di formazione del Renzi One. “Hanno paura delle elezioni, perche’ le vinciamo noi”, arringa la folla il capogruppo alla Camera Alessandro Di Battista, tra gli applausi.


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