Dopo quasi cinque ore si è conclusa la riunione della segreteria del Partito Democratico, la terza con Matteo Renzi al comando. “La prossima settimana tiriamo su la rete e tentiamo di chiudere”. “Se l’unico problema di Alfano sulle nostre proposte sono le unioni civili ci va di lusso – ha detto Renzi – Trovo invece discutibile che si possa obiettare mettendo in mezzo la famiglia: che cosa hanno fatto i governi Alfano-Giovanardi per la famiglia? Hanno azzerato il fondo per la famiglia. Se la famiglia è una cosa seria bisogna essere coerenti”. Sui temi della famiglia “non mi farò scavalcare da Alfano e Giovanardi”, ha aggiunto Renzi. “Chi oggi pone il tema delle unioni civili non vuole affrontare il punto centrale: in una settimana vogliamo una risposta sulla legge elettole. Non vorrei si utilizzasse un’arma distrazione di massa”, ha spiegato Renzi.
“E’ stata una discussione a 360 gradi, abbiamo parlato di scuola, ambiente e infrastrutture ma il tema centrale è stata la legge elettorale”. “Il punto centrale è la legge elettorale – ha sottolineato il segretario pd – si sono fatti passi in avanti, più in questi tre giorni che negli ultimi tre anni”. “I dati sul calo della spread sono dati per cui ringraziare non solo i governi succeduti ma un italiano che ha lavorato nell’interesse dell’Europa: Mario Draghi, è suo il merito fondamentale”. “Nessuno sta mettendo in discussione l’esistenza del governo, anzi: mette in difficoltà il governo chi lo vuole far stare fermo. Lo aiuta chi lo sprona a risolvere i problemi italiani”. Renzi assicura che il suo piano non è una minaccia per il governo. Poi il leader pd replica a Beppe Grillo: “Se vale il principio che il Parlamento è abusivo i primi abusivi sono i suoi, allora rinunci ai propri parlamentare e alle loro indennità. Il tema è invece che urge la riforma elettorale proprio per evitare di ritrovarci con un Parlamento di questo tipo”.
«Siamo un Paese che ha bisogno di risposte. Noi non vogliamo soltanto le unioni civili, ma un Paese civile». Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e membro della segreteria Pd spiega così la linea dei Dem in una pausa della riunione della segreteria in corso a Firenze.
«Sulla legge elettorale serve una riforma che dia governabilità e nuova credibilità all’Italia. Abbiamo fatto proposte chiare e ora sta agli altri dire se sono d’accordo o no. Noi siamo pronti alla trattativa fino in fondo» ha detto sempre la Serracchiani.
Ieri il vicepremier Alfano ha detto no su unioni civili e riforma della Bossi-Fini, nelle ‘richieste’ di Renzi in vista del Patto di Coalizione. Il centrodestra difende la posizione del leader Ncd, mentre dal Pd si sottolinea che i rapporti di forza sono cambiati e si fa capire che si è pronti ad andare avanti da soli. Pronta la replica di moderati e cattolici, che pongono paletti ed invitano il segretario Pd a non insistere o il governo rischia. Fiducioso invece è il premier, che intanto incassa il calo dello spread ed è convinto si troveranno soluzioni su tutti i temi in campo.
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