Ecco la #sorpresina di Matteo Renzi per Beppe Grillo: l’abolizione di Province, la legge elettorale e il superamento del Senato in cambio della rinuncia a 40 milioni. Ma il comico genovese replica: una #scoreggina. E lo provoca, dal suo blog, con un altro hashtag: “Renzi #caccialagrana”.
Renzi.
Matteo Renzi si prepara ad affrontare uno dei giorni più importanti della sua vita politica. Parlerà all’Assemblea del Pd a Milano, per la prima volta da segretario del partito e di fronte al premier Enrico Letta. Il sindaco di Firenze esporrà la sua agenda, che come primi obiettivi ha la riforma della legge elettorale e i tagli alla politica. Al suo arrivo alla Fiera di Milano è stato letteralmente inseguito dai cronisti, che ha abilmente ‘dribblato’ con un saluto, prima di scomparire sulle scale mobili.
L’anticipata ‘sorpresina’ a Grillo è arrivata durante l’Assemblea, con Renzi che ha lanciato la sfida al Movimento 5 Stelle con l’hashtag #GrilloFirmaQua. Il nuovo leader del Pd si dice pronto a rinunciare a 45 milioni di euro dei rimborsi, in cambio di una nuova legge elettorale, dell’abolizione delle Province e della revisione del bicameralismo. «Caro Grillo hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme – ha detto Renzi – io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e sulla legge elettorale».
Grillo.
Come di consueto, e con la solita delicatezza, Beppe Grillo non le manda a dire. E rimanda al mittente le proposte di Matteo Renzi che ieri da Milano, durante la sua “consacrazione” a segretario del Pd, gli aveva chiesto di impegnarsi a “cambiare la legge elettorale insieme a noi” in cambio della rinuncia ai rimborsi elettorali. Una proposta che sul suo blog, il leader dei Cinque Stelle definisce una “scoreggina” piuttosto che la “sorpresina” annunciata dal neosegretario.
“Caccia la grana”, è la richiesta del comico, a Renzi che per tutti sul blog è diventato “Renzie” (dopo la partecipazione del sindaco di Firenze ad Amici con indosso un chiodo come quello del famosissimo Fonzie). “I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo. Sono soldi che i partiti hanno incassato aggirando un referendum e che la stessa Corte dei Conti ha denunciato come non dovuti” scrive ancora Grillo, ribadendo che il movimento non ne ha mai usufruito.
Rifiuto secco, poi, alla richiesta di fare insieme la legge elettorale. “Questo Parlamento di nominati dal Porcellum non ha la legittimità costituzionale, ma soprattutto morale, per fare una nuova legge elettorale” secondo Grillo, per il quale “sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale”. E annuncia una nuova consultazione per gli iscritti al M5S che a partire da gennaio potranno dire la loro sulla legge elettorale.
Argomenti: beppe grillo matteo renzi