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Vi scrivo per raccontarvi del Congresso di Torre Maura (VI Municipio) a Roma. Ieri ho partecipato al congresso e, finite le presentazioni, si è aperto il dibattito: si sono iscritti a parlare solo due assessori del Municipio. Era chiaro che sponsorizzavano un candidato anche senza nominarlo.
Il segretario uscente è sembrato essere in contrasto con il nuovo: un ragazzo di 27 anni, a sentir dire, comandato da una “banda di barbari”. Banda che si è rivelata al momento del voto.
Tale signor S. (già tra le fila dei Verdi, dell’Udc e adesso del Pd), ha accolto i votanti sulla porta come fossero visite di cortesia a casa, li ha accompagnati a fare la tessera, li ha aspettati, ringraziandoli e spuntando i loro nomi sulla lista.
Verso le 19 (a un’ora dalla chiusura), il signor S. ha mollato gli ormeggi indicando addirittura la casella da votare, in modo aperto, come se fosse normale farlo. In quel momento gli ho intimato di andarsene, chiedendo al garante di buttarlo fuori. Il garante mi ha detto, però, di non essere troppo fiscali, perché portare persone al voto è lunga tradizione del Pci e che “la dittatura degli intelligenti è peggio di quella dei cretini”.
Intanto il signor S. aveva trasferito la sua attività all’esterno del Circolo. La gente è arrivata con bigliettini in mano. Il voto era assicurato. Morale, hanno votato 169 iscritti, con un aumento delle tessere di quasi il 110%.
Lascio a voi ogni considerazione sul caso.