Bindi: scacco al Porcellum in 5 mosse

L'ex presidente Pd ha presentato oggi alla Camera una proposta di legge di riforma elettorale articolata in cinque punti, alternativa al nuovo Mattarellum di Giachetti

Bindi: scacco al Porcellum in 5 mosse
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9 Ottobre 2013 - 15.19


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Una modifica alla attuale legge elettorale in cinque punti. Rosy Bindi mette in campo una proposta di legge per la riforma elettorale con l’obiettivo di “mettere in sicurezza il bipolarismo” e di evitare repliche “a vita” delle larghe. L’idea della ex presidente Pd è centrata sul premio di maggioranza con soglia al 40%, l’introduzione delle preferenze e delle circoscrizioni provinciali, omogeneità tra Camera e Senato e doppio turno elettorale di coalizione.

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La proposta, a prima firma Michele Nicoletti, è stata presentata dal Pd in conferenza stampa alla Camera. “Ci siamo preoccupati di tutelare anche la sopravvivenza dei piccoli partiti e soprattutto di andare verso un rafforzamento del bipolarismo – ha spiegato Rosy Bindi – consentendo ai cittadini sia di scegliere i propri rappresentanti, sia di eleggere una maggioranza forte in grado di governare. La proposta e’ comunque migliorabile e aperta al dibattito. A chi digiuna – ha aggiunto Bindi – suggerisco di guardare a chi, invece, lavora seriamente”.

Secondo l’esponente cattolica del Pd tale proposta “può essere approvata in breve tempo” anche perché, ricorda, è ormai alle viste una sentenza della Consulta che, come molti prevedono, potrebbe cancellare il premio di maggioranza made in Porcellum. In quel caso, paventa, “ci ritroveremo con una legge elettorale proporzionale che ci inchioderebbe alle larghe intese per chissà quanto tempo”.

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Nel corso della conferenza stampa alla Camera con alcuni dei promotori, da Michele Nicoletti a Alfredo Bazoli a Florian Kronbichler, è stato presentato un articolato che, nei due rami del Parlamento, gode di un appoggio trasversale nel Pd ma anche in altri partiti. In sostanza, si parla di un sistema che richiede il superamento di quota 40 per cento perché scatti il premio di maggioranza e che prevede, laddove nessuno raggiunga quella soglia, un doppio turno di ballottaggio tra le due coalizioni piu’ votate. Due schede diverse, questo caso, per il Senato, nel rispetto della Carta.

E’ previsto anche il ritorno alle preferenze, con circoscrizioni elettorali su base provinciale: per evitare l’escalation di spese si punta su liste ristrette a cinque o sei candidati. Inevitabile un riferimento alla battaglia per il ritorno al Mattarellum di un altro Pd, Roberto Giachetti: “Suggerisco anche a chi sta digiunando a considerare che c’è qualcuno che sta lavorando per salvare il bipolarismo”.

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