«Il traditore non sono certo io, e infatti voto la sfiducia a Letta come tutti i miei colleghi. Però, essere visto male da Bondi mi fa sorridere. Traditore io o lui che stava nel Pci e poi ha fatto il percorso che ha fatto? Traditore io oppure la Santanché che si candidò contro Berlusconi? Traditore io o Capezzone che era radicale e con cui ho tanto battagliato sulla questione delle droghe? Gente così vorrebbe fare da tribunale contro di me. Ma suvvia…». Lo ha detto il senatore del Pdl, Carlo Giovanardi in un’intervista.
«Quella -ha proseguito Giovanardi- non è la mia compagnia. Che c’entrano Capezzone e la Santanchè con Berlusconi? C’entro più io. Sono entrato con altri colleghi dell’Udc nel Pdl, per esempio con il senatore Compagna, e nel Pdl voglio restare. Quando ci hanno detto che il nome cambiava io ho risposto di no. È lesa maestà alla Santanchè? Il Pdl sta nel Ppe, mentre Forza Italia non ci starà. E io nel Ppe voglio stare. I moderati non possono avere questa convinzione e devono farsi tutti estremisti e incendiari? Gli altri facciano come voglio. Io resto fermo dove sto».
«I nemici di Berlusconi sono i falchi e i falchi danno del traditore a me. Ecco l’assurdità. E non mi faccia parlare della telefonata di Ghedini a Alfano, per comunicargli che Angelino doveva ubbidire a loro. È stata una cosa pazzesca». E ora, quale sarà il percorso di chi non si “vede” dentro Fi? «Dobbiamo fare un partito di centrodestra vero. Mentre Forza Italia – ha concluso Giovanardi- è un’avventura che non ha né capo né coda».
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