Far dimettere i ministri del Pdl «è stata una decisione mia». Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari Pdl che vede schierati al tavolo della presidenza, oltre al Cavaliere, il segretario Angelino Alfano e i due capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta.
«Ho deciso da solo nella notte perché gli italiani non capivano come facevamo a stare al governo con la sinistra se i nostri deputati si erano dimessi», ha aggiunto Silvio Berlusconi nel corso della riunione del gruppi Pdl alla Camera.
«Ho sempre pagato le tasse, a costo di avere contro i colleghi che evadevano», avrebbe detto Berlusconi intervenendo all’assemblea dei gruppi Pdl. «L’uso politico della Giustizia – ha aggiunto – è il cancro della democrazia».
«Dobbiamo spiegare ai nostri cittadini le nostre ragioni. Forza Italia non è una forza estremista e nessuno mi ha costretto a far dimettere i ministri», ha detto ancora Berlusconi nel corso della riunione.
Anche i sottosegretari del Pdl rassegnino le loro dimissioni, avrebbe chiesto Berlusconi durante l’assemblea congiunta dei gruppi, lo hanno riferito fonti parlamentari.
Berlusconi ai ministri Pdl: i panni sporchi si lavano in famiglia – Non diamo all’esterno l’impressione che sta dando il Pd, dobbiamo restare uniti, assolutamente uniti. L’ex premier si è riferito anche alle proteste dei ministri che in un primo momento non volevano dimettersi. I panni sporchi si lavano in famiglia, ma loro si sono mossi in buona fede. L’ex presidente del Consiglio ha poi ringraziato tutti i parlamentari per aver offerto le loro dimissioni: grazie per la vostra testimonianza di affetto, ha detto l’ex premier.
«Il più bel regalo che mi avete fatto sono state le lettere di dimissioni» ha aggiunto Silvio Berlusconi, nel corso della riunione dei gruppi Pdl.
Da Letta niente riforme, puntiamo al voto – «I ministri mi avevano offerto le loro dimissioni già alcuni giorni fa, mi sono preso un po’ di tempo e poi ho deciso, ma le loro preoccupazioni le dovevano manifestare all’interno del partito non fuori» ha detto Silvio Berlusconi ai gruppi del Pdl. «Con loro – ha ripetuto – abbiamo chiarito, ma dobbiamo puntare al voto, non è possibile un governo che non fa riforme vere e aumenta le tasse».
In 7 giorni provvedimenti economici per salvare l’Italia – «L’aumento dell’Iva non è accettabile, come qualunque aumento di tasse. Siamo disponibili, in 7 giorni o poco più, a convertire il decreto sull’Imu, a bloccare l’aumento dell’Iva e a votare la legge di stabilità senza tasse. Poi parola agli elettori».
Silvio Berlusconi sarebbe riuscito a ricompattare i suoi. Sarebbero troppo pochi i “diversamente berlusconiani” e i moderati del Pdl pronti a votare la fiducia a un eventuale Letta bis in rotta con la strategia dettata dal Cavaliere.
L’ex premier si è detto disposto ad ascoltare il dissenso emerso all’interno del partito, arrivando a mettere sul campo un appoggio esterno al governo Letta per quel che riguarda i provvedimenti di natura economica. Il voto, a questo punto, potrebbe arrivare a marzo.
Argomenti: pdl silvio berlusconi