Stesse parole che sentiamo ormai da mesi: torna la linea dura del Pdl. Dimissioni in blocco dei parlamentari vicini a Silvio Berlusconi, da consegnare stasera, entro le 19, ai rispettivi capigruppo, Renato Brunetta e Renato Schifani, e da rendere operative all’istante o, più probabilmente, subito dopo il voto a Palazzo Madama sulla decadanza di Silvio Berlusconi da senatore.
Dopo la riunione dei gruppi di Camera e Senato convocata dall’ex premier, è questa l’ipotesi che circola con insistenza e che sarebbe stata rilanciata durante la riunione dello stato maggiore del partito tenutosi a oggi a Palazzo Grazioli, appoggiata con decisione dai cosiddetti “falchi”.
È stato un deputato del Pdl a «La Zanzara», su Radio 24, ad annunciare la mossa dei parlamentari. «Questa sera nella riunione con Silvio Berlusconi deputati e senatori del Pdl presenteranno le dimissioni che poi verranno presentate ai capigruppo per essere consegnate ai presidenti delle Camere – ha spiegato – Stavolta è impossibile una retromarcia, che poi queste dimissioni verranno consegnate domani o un altro giorno poco cambia». «Alla presenza di Berlusconi – ha detto ancora il deputato falco del Pdl – i capigruppo proporranno le dimissioni e noi diremo sì».
Una mossa, spiegano alcune fonti interne, che potrebbe rappresentare una sorta di pressione politica anche nei confronti del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, con l’obiettivo di tornare al voto prima possibile. Chi da mesi veste i panni della “colomba” guarda invece già avanti, pronosticando che difficilmente la manifestazione di vicinanza a Berlusconi possa davvero diventare operativa. Minaccia concreta o “ammuina”? In serata la prima risposta, dal momento che per il momento non vi è alcuna conferma ufficiale.
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