La domanda è la stessa di una settimana fa, [url”dopo la performance della Carfagna”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=49113&typeb=0&A-Ballaro-la-carfagna-fa-impallidire-Crudelia-De-Mon[/url]: ma cosa mangiano le rappresentanti del Pdl prima di andare a Ballarò? Peperoni ripieni? Aglio crudo? Secrezioni di cobra? Arrosticini carbonizzati?
Chissà. Perché nel mezzo di una delle puntate più soporifere di Ballarò, dove il massimo del brio era rappresentato da Bruno Tabacci, Anna Maria Bernini – volto tirato alla Carfagna, appunto – ha esordito azzannando il vice-ministro Fassina colpevole di esprimere una sua opinione non allineata al 100% a quello del governo: non parlare, taci, senti prima il tuo ministro. Accidenti, chi dice la parola “forse” associata alla parola Imu viene fucilato sul posto dagli ex pidiellini neo forzitalioti. E che vuoi togliere l’Imu anche dalle case dei ricchi? Mica vorremo davvero un sistema comunista dove chi ha di più paga di più…
Poi, forse complice un rigurgito peperonesco o l’ultimo arrosticino di traverso, la Bernini ha affrontato un tema assolutamente inedito che mai, nella storia dell’umanità, si era sentito dire da un seguace di Berlusconi: la giustizia è nelle mani dei comunisti e delle toghe rosse. Persecuzione politica. Processi ingiusti. Dimostreremo l’innocenza. Il tutto con un volume audio piuttosto altino, a metà tra l’urlo di Tarzan, la sirena di un’ambulanza e il rantolo di un cannibale colpito da aerofagia compulsiva. Tant’è che – mutuando una pubblicità che gira molto in questi giorni – mi è venuto spontaneo dire: signora Bernini può urlare più forte? A Napoli non si è sentito bene…
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