È stato consegnato alla Giunta delle elezioni del senato il ricorso di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Il documento, di 33 pagine, fa riferimento all’articolo 7 della convenzione europea (“Nulla poene sine lege”) spiegando che la legge Severino non può essere applicata in modo retroattivo.
La legge Severino viola l’art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo perché l’applicazione in tema di incandidabilità e decadenza del ricorrente «è contraria al divieto di retroattività delle sanzioni penali». È quanto si legge nel ricorso alla Corte di Strasburgo depositato alla Giunta delle elezioni del Senato da Silvio Berlusconi.
Secondo Berlusconi le norme in tema di incandidabilità e di decadenza del mandato parlamentare comportano la violazione dell’art. 7 Cedu (principio di legalità delle sanzioni penali), articolo 3 del protocollo alla Cedu ( diritto a libere elezioni), si legge ancora nel ricorso.
Nel caso di specie è stato violato l’art.13 della Cedu, che regola «il diritto a un ricorso effettivo», in quanto «l’ordinamento italiano non prevede alcun rimedio interno accessibile ed effettivo per far valere i dedotti profili di incompatibilità con la Cedu».
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