Con tutto il rispetto per Napolitano, al Quirinale avrebbero potuto esserci adesso Romano Prodi o Stefano Rodotà. E non ci sono. Il Pd avrebbe potuto dare quesi segnali forti di cambiamento che tutti si aspettano, ma che non vengono dati.
Il governo Letta non entusiasma nemmeno i paracarri delle macchine e – sfido a dimostrare il contrario – la gente comune non capisce cosa sia facendo quando, a fronte di un debolissimo decreto del fare, tutto il resto è un rinvio.
Sull’Nsagate manca poco che ci scusiamo con gli Stati Uniti per esserci fatti spiare, invece di alzare la testa e chiedere spiegazioni. Sul volo di Morales abbiamo dimostrato ancora una volta che se gli Usa chiedono noi eseguiamo. E chissà cosa sarebbe capitato se a un aereo con a bordo Napolitano fosse stato impedito di raggiungere l’Italia o fosse stato costretto a subire una perquisizione a bordo…
Oggi, di fronte all’ennesimo strappo del Pdl che chiedeva di sospendere per 3 giorni i lavori del Parlamento (poi dicono che il paese non può aspettare…) il Pd ha detto no. Poi ha accettato un giorno di sospensione. Un po’ come dire di no a uno che ti vuole violentare, ma poi accordarsi per baci e toccamenti. Eh no. Un violentatore deve andare in galera e basta e non ha alcun diritto a chiedere o a pretendere. Il paragone è un po’ forte o azzardato. Ma ci siamo capiti.
Ma il Pd oggi ha “regalato” al Pdl un giorno, compiecendolo nel suo furore anti-magistratura. Inutili le spiegazioni da azzeccagarbugli: il segnale politico è chiaro ed evidente. Ha commentato un parlamentare democrat che non ha condiviso la scelta: di questo passo finiremo con il partecipare alle menifestazioni del Pdl contro la giustizia.
Vero. Anticipiamoci sul programma: Epifani organizzi una bella invasione della procura di Milano. Basta con le toghe rosse. Un bellissimo slogan riformista, responsabile e non divisivo. Del resto, con Prodi e Rodotà la base si è già allenata…
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