“È una specie di sport nazionale attaccare il governo. Un giorno dal nostro campo lo si accusa di fare contenti solo Brunetta o Schifani e non gli italiani; il mattino dopo gli attacchi arrivano da destra. Chi non sarebbe d’accordo a diminuire la pressione fiscale? Il problema è il quadro in cui operiamo”. È quanto afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Francheschini. che difende il collega a capo del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, “determinante per la credibilità europea e internazionale dell’Italia”, che “fin qui ha fatto bene: è responsabile e competente. E le sue scelte impegnano tutto il governo, non sono mai frutto di decisioni individuali. E quindi attaccare lui è come attaccare tutto il governo”.
“Quindi, più che alzare i toni ultimativi al governo, in una condivisione di responsabilità si deve cercare di fare le cose possibili, in un quadro che non è mai stato così difficile: tra vincoli europei, impossibilitaàdi aumentare il prelievo fiscale, coalizione improbabile tra partiti avversari e sfiducia dei cittadini nella politica. E va ricordato a tutti che il necessario taglio della spesa pubblica non produce risorse immediate, mentre i tagli di Imu e Iva le richiedono subito”.
In merito poi ai provvedimenti specifici da prendere, Franceschini delinea la sua linea d’azione: “Per l’Iva si può contribuire anche facendo un ridisegno più equo delle aliquote tra 4, 10 e 21%”. Per l’Imu, invece, “sappiamo che l’esenzione per la prima casa è una priorità per il Pdl, quindi si farà, ma in modo ragionevole. La sospensione del pagamento finora non ha riguardato le case di lusso: per esempio si può intervenire in tal senso, senza toccare in alcun modo le villette bifamiliari dei pensionati che non hanno nulla a che vedere con le case di lusso”.
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