Risorse «anche per l’attività politica e che siano sottoposte al più rigoroso dei controlli». Le ha chieste la leader della Cgil, Susanna Camusso, intervistata sul palco allestito nella Fattoria della Legalità.
«Continuo a essere preoccupata – ha precisato la Camusso – siamo in un Paese che, da mesi e mesi, discute solo di questo e, nel frattempo, va a rotoli perchè si continua a raccontare che ci sarebbero chissà quali fiumi di denaro». «Non è così – ha detto ancora – quei soldi sono tanti e appaiono un insulto per chi non ha un lavoro, ma quella differenza non crea quel posto di lavoro».
Ricordando come moralità ed esempio siano cose importanti, la leader della Cgil ha poi aggiunto: «Al sesto mese in cui non si può discutere di creazione di posti di lavoro, di retribuzione per la gente, di lavoro perchè continuiamo solo a discutere di costi della politica, io mi sento presa in giro perchè penso che non c’e’ la volontà di affrontare i temi importanti per il Paese».
Camusso ha anche ammesso che «c’è un tema che riguarda la classe dirigente e non può essere liquidato soltanto con un pezzo». E la leader sindacale ha fatto un riferimento al sistema bancario, che «non era diretto dalla politica, ma da un sistema di regole mondiale che ha permesso alle banche di spostarsi su derivati sempre più complessi e non sul credito trasparente».
«Se ci fermiamo al primo aspetto (i costi della politica, ndr.) – ha concluso Camusso – non cambiamo le sorti di questo Paese e rischiamo di vedere salvatori della patria senza capire che tipo di ricette hanno: e noi di salvatori della patria ne abbiamo già visti alcuni in questo Paese».
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