Carlo De Benedetti dà il suo endorsement a Matteo Renzi. L’editore, al Festival della Tv e dei nuovi media a Dogliani in provincia di Cuneo, parla di politica e spiega che “l’unico leader spendibile del momento è Matteo Renzi. E’ un fatto, è una persona nuova, pratica, che ha fatto il sindaco ed è giovane. D’altra parte io mi sono auto pensionato e devo dire sto molto bene”. De Benedetti critica la campagna eletttorale del Pd: “il messaggio di Bersani era lo smacchiatore di giaguari, che non è proprio una cosa con cui si mangia a mezzogiorno”.
De Benedetti critica la discussione di questi periodi sull’Imu: “una questione demagogica. Le tasse da togliere sono quelle sul lavoro. Si deve ridurre quello che il lavoratore paga e quello che il datore del lavoro deve pagare per i suoi lavoratori. Le banche non fanno più le banche. Oggi è praticamente impossibile avere un credito dalle banche. Senza le banche l’economia non può girare, altrimenti si torna all’epoca del baratto”.
Parlando poi dell’attuale esecutivo sottolinea che “questo non è un governo di grande coalizione, è un governo di necessità. Adesso il tema è spostare la Biancofiore. Il primo obiettivo è la legge elettorale, e poi serve un programma per il Paese, un progetto. Ma qui dov’è il progetto? Qui si parla di Quirinale”.
“Io avevo proposto al ministro Fornero di eliminare il nome precario. Nei primi tre anni un lavoratore può essere mandato via in qualsiasi momento e per i primi tre anni l’imprenditore non ha costi. Dopo tre anni però c’è l’assunzione. Fornero mi ha risposto di no”, conclude De Benedetti affrontando il tema del lavoro.
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