Governo, Letta porta i nodi irrisolti sul Colle

Il premier incaricato è salito al Quirinale per riferire sull'andamento delle consultazioni. Ancora molti i nodi da sciogliere per formare l'esecutivo.

Governo, Letta porta i nodi irrisolti sul Colle
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26 Aprile 2013 - 10.02


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Un breve passaggio nel suo studio alla Camera intorno alle 8,30 poi il presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta è salito al Quirinale, dove ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per riferire sull’andamento dei colloqui e degli incontri avuti nella giornata di ieri con i gruppi politici per la formazione del governo. Il colloquio è durato circa due ore e mezza.

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Dopo la giornata di consultazioni di ieri con tutte le forze politiche, il presidente incarico si è detto soddisfatto ma consapevole delle difficoltà ancora irrisolte. I nodi da sciogliere nel pettine del nuovo esecutivo sono ancora molti: quali saranno i membri del governo? Sarà un esecutivo trasversale? Cosa ne sarà dell’Imu, che il Pdl e Berlusconi vogliono prima abolire e poi restituire?

Sicuramente Enrico Letta può contare sull’appoggio del Pd e di Scelta civica. All’opposizione vediamo Movimento 5 Stelle, Lega, Sel e Fratelli d’Italia.

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Tra le priorità del governo Letta ci sono l’emergenza economico-sociale, la riforma della politica e il ruolo attivo nella politica europea per uscire dalla scrisi economica, dopo anni di austerità, e della maggiore unità. Alla delegazione del Movimento 5 Stelle ha riferito che il suo governo si occuperà da subito della riforma della politica «con tempi certi». «In parte legherò la vita del governo al successo di questo obiettivo» ha detto. E cita: la riduzione parlamentari, il Senato delle regioni, l’abolizione delle province e la legge elettorale.

Letta sta preparando, quindi, la squadra di governo da sottoporre al vaglio del presidente della Repubblica. Tra le questioni da risolvere, a cominciare da chi dovrà occupare la casella della Giustizia e del ministero dell’Economia. Per il primo si fa anche il nome di Michele Vietti, per il secondo i nomi di Pier Carlo Padoan e di Giuliano Amato. Fonti parlamentari riferiscono poi che per un ministero economico sarebbe in corsa anche Luca Cordero di Montezemolo. Italia Futura non sarebbe rappresentata nell’esecutivo, per questo potrebbe scendere in pista il numero uno della Ferrari o l’ex Confindustria, Bombassei.

Berlusconi, da Letta atteggiamento positivo – «Sono stato lungamente al telefono con i miei, mi hanno detto che le cose procedono bene e che non si è parlato di ministeri e di nomi ma delle cose da fare. Da parte del Presidente incaricato c’è stato un atteggiamento molto positivo e sono venuti via da questo incontro, che è durato quasi due ore, molto confortati». Così Silvio Berlusconi a Tgcom24.

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«Nodi da sciogliere? Non mi è parso che ci fossero problemi veri. Certamente – ha proseguito Berlusconi – non possiamo pretendere un accordo al 100% però li ho sentiti molto confortati e anche Brunetta era assolutamente convinto del buon esito dell’incontro. Ho sentito che da parte del Presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la voglia di entrare lì. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così».

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