Orfini, pd, candida Renzi premier

Il sindaco di Firenze lancia frecciatine: non mi candido a segretario di un partito vecchio stile. Il Pd ha toccato il fondo. Ma "il giovane turco" lo mette in campo.

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22 Aprile 2013 - 21.14


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Matteo Renzi non si sbilancia sull’ipotesi di candidarsi alla segreteria del Pd. Ma stasera Matteo Orfini sembra averlo candidato a premieri, durante Piazzapulita. “Domani in direzione proporrò Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio”, ha detto Orfini. Renzi durante un’intervista a “Otto e mezzo” afferma: «Non so come funzionerà». Di certo, ha aggiunto, «non credo di essere particolarmente portato per fare il segretario del Pd vecchio stile. Se il Pd è quello che abbiamo visto in questi anni no». Se invece «il Pd è una cosa che serve al Paese…». Il sindaco di Firenza crede «il Pd ha sicuramente toccato il fondo questa settimana, ma penso che possa ripartire, dare al Paese quello che da 10 anni promettiamo».

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Renzi ha toccato i soliti temi all’ordine del giorno: emergenza sociale e occupazionale, taglio dei costi della politica, abolizione delle province, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Insomma, nulla di nuovo all’orizzonte. Un commento a caldo sulla vittoria di Deborah Serracchiani in Friuli Venezia Giulia: «Deborah si è trovata nella tempesta perfetta, con la brutta figura sul Quirinale colpa in gran parte del partito democratico», ha spiegato.

Poi Renzi punta il dito non solo verso il Pd, ma verso tutti i partiti: «La politica ha fallito, Napolitano ha fatto un gesto bellissimo per il quale tutto il Paese gli deve essere grato. Mi fa piacere che in Parlamento applaudissero, ma lui gliele ha cantate chiare». «Le tre minoranze del Parlamento – ha continuato – non riuscivano a trovare accordo. Il suo è stato un gesto straordinario che gli è costato molto».

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Domani Giorgio Napolitano comincerà l’iter delle consulatazioni per la formazione del nuovo esecutivo. Renzi è certo che il governo sarà del Pdl: «è un dato di fatto». «Credo che il primo problema che noi abbiamo non è quello di discutere la forma del governo, io vorrei capire se esiste un governo che si fa carico di un’emergenza occupazionale», spiega.

Passando poi al fallimento del suo partito, il sindaco è convinto che Pier Luigi Bersani «ha sperato di convincere il Movimento 5 Stelle» a dare la fiducia al governo «e ha fatto bene, ma il problema è che M5s ha detto subito di no. Bersani ha preso atto del fallimento della propria strategia e ha lasciato il posto, questo è segno di serietà».

Il Partito democratico «ha il dovere di fare una proposta». Enrico Letta? «Non c’è dubbio che sarebbe un buon candidato. Il Pd deve scegliere: accetta di stare da protagonista oppure dice “beh, ho un po’ paura”? Il Pd deve smettere di avere paure e di avere fantasmi. Non abbiamo vinto le elezioni, purtroppo. Siccome non le abbiamo vinte ci tocca governare con gli altri, come abbiamo fatto dal 2011 al 2013. L’inciucio è se facciamo un accordo per non far niente».

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Renzi non condivide la linea di chiusura netta a Berlusconi. «Penso che Berlusconi abbia il diritto di stare sulla scena parlamentare. La mia battaglia è perché si goda la sua pensione. Credo occorra un gesto di serenità e se il governo servira’ a questo sara’ un governo di buonsenso, partendo dalle cose da fare», ha aggiunto.

Il giovane sindaco commenta anche la dichiarazione di Franco Marini: «Lui dice che ho un’ambizione smodata? È vero. Io ho l’ambizione di cambiare l’Italia». «Ho grande rispetto per Marini – afferma – e mi è dispiaciuto aver fatto una battaglia con lui. Ma io quello che pensavo gliel’ho detto in faccia come quando disse che ci voleva un cattolico sul Colle». «Io ho giurato sulla Costituzione – osserva Renzi – non sul Vangelo». La religione, secondo lui, non può essere un titolo per rivendicare un posto in politica.

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