Grillo grida al golpe e marcia su Roma

Il comico lancia la mobilitazione e e chiede che milioni di cittadini protestino davanti alla Camera: o si fa la democrazia o si muore.

Grillo grida al golpe e marcia su Roma
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

20 Aprile 2013 - 16.32


ATF AMP

Beppe Grillo sta tornando a Roma dal Friuli. Ha chiamato alla mobilitazione popolare contro il quello che lui chiama “colpo di Stato” in atto con la rielezione di Giorgio Napolitano e lo fa dal suo blog e su Twitte. «Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. È in atto un colpo di Stato», ha scritto.

Top Right AMP

«Il M5s da solo non può però cambiare il Paese. È necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper», ha spiegato, «sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese».

E aggiunge alla sua base: «Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area Pdl/Pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti», ha spiegato Grillo.

Dynamic 1 AMP

«Nel Dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c’è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini», ha insistito. «Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile. Il MoVimento 5 Stelle ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull’inciucio ventennale dei partiti», ha concluso.

FloorAD AMP
Exit mobile version