Bersani dimettiti: non si placa la furia dei militanti

Nonostante la possibile marcia indietro, lo choc della candidatura di Marini e il voto di oggi, l'indignazione dei piddini è ancora alle stelle: non vi voterò più.

Bersani dimettiti: non si placa la furia dei militanti
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18 Aprile 2013 - 20.30


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Le spaccature interne al Pd non si vedono solo all’interno di Montecitorio. Le ferite partono dal basso, dalla base e mentre i grandi elettori votavano (senza un risultato tangibile) il futuro presidente della Repubblica, in piazza Montecitorio il popolo del Pd ha manifestato tutta la sua indignazione e la contrarietà alle scelte delle ultime ore di Pier Luigi Bersani.

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C’è chi, tra i militanti piddini, ha addirittura bruciato la tessera del partito, in segno di protesta e chi a gran voce ha gridato il nome di Rodotà. Altri, contro gli inciuci, hanno accusato i parlamentari bersaniani di essersi “venduti” al Caimano, scegliendo Franco Marini. Numerosi, infatti, gli striscioni e manifesti con l’accusa di tradimento a carico i dirigenti come “Pd = Venduti”, ma ci sono anche quelli a sostegno di Rodotà come “Il popolo del Pd vuole Rodotà” o “Rodotà per il cambiamento, Marini per il fallimento”.

L’ira del popolo del Pd si fa ancora più forte sul web, che fa da cassa di risonanza per le loro proteste. Su Facebook Angelo dice: “L’accordo con Berlusconi non paga. Si sono ribellati i gruppi, si è ribellata la base. Ma allora perchè insistono con Chiamparino, che è un voto anti Grillo? L’estremo tentativo di aiutare Berlusconi? Capisco i renziani, che si sono sbilanciati troppo, ma gli altri?”. Carlo è drastico: “… DIMISSIONI Adesso ! … è dal 26 febbraio che dovevano essere date … più passano giorni e più danni vengono fatti al Paese e al PD …” e Piero ironizza “quanti turisti nel partito democratico”.

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Su Twitter molti ironizzano sull’inciucio Bersani/Berlusconi: Pinuccio dice “#Bersani la cremazione costa assai, sta la crisi, se vuoi ti metto nella cappella di famiglia di Berlusconi, un posto te lo troviamo”; Andrea afferma: “#Bersani, stasera Grillo ti ringrazia per avere dato ragione a chi ripete che tra Pd e Pdl non c’è differenza”. Alessia parla di dimissioni nell’hashtag #bersanidimettiti: “Bisogna prendere atto …che @pbersani non è adatto a fare il segretario di partito. Ergo #bersanidimettiti”. E Giulia rincara: “Adesso si capisce tutto, chiari segnali di troppa birra: #bersanidimettiti ma prima vota #RodotàPresidente”.

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