Famiglia Cristiana contro i grillini: liceali inconcludenti

Il settimanale cattolico irride ai parlamentari stellati: dicono di no a tutto come le zitelle acide.

Famiglia Cristiana contro i grillini: liceali inconcludenti
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11 Aprile 2013 - 19.54


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«Confusi, complicati, inconcludenti. A quasi un mese dall’insediamento i deputati del Movimento 5 Stelle continuano a far perdere al Paese tempo prezioso». È il duro giudizio del settimanale “Famiglia cristiana, in un editoriale a firma Francesco Anfossi, dal titolo “Cinque Stelle, la politica del nulla”, pubblicato sul sito. «Fino a quando – si chiede il settimanale – abuseranno della pazienza del popolo italiano gli allegri deputati e senatori del Movimento 5 Stelle, che a quasi un mese dall’insediamento, dopo aver detto no a quasi ogni proposta politica come una zitella inacidita, continuano a considerare il Parlamento alla stregua di una scuola occupata, mentre fuori la crisi economica imperversa e la gente si suicida esasperata dalla povertà?».

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Per il settimanale siamo di fronte a dei «marziani a Roma» che «erano stati salutati come coloro che dovevano ridare fiducia a una classe politica caduta nel generale discredito, ma invece ci ritroviamo un gruppo di naives inconcludenti».

Si tratta di «apprendisti stregoni sobillati dalle feroci battute e dalle
sparate di un ex comico che continuano a danzare sul nulla, tra
una gita fuori porta, una diretta streaming e l’occupazione delle
Camere per motivi assolutamente pretestuosi, come le matricole
che fanno autogestione per saltare la lezione di matematica con
una scusa qualsiasi: l’edilizia scolastica, la pace nel mondo, le
copertine dei libretti, l’allungamento del quarto d’ora
accademico».

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«Questi deputati e senatori della Repubblica Italiana che
pretendono di farsi chiamare “cittadini” – prosegue l’editoriale -,
come se si trovassero nella sala della Pallacorda, e che pensano
che per garantire la democrazia bastino la Rete e i social
networks, in un momento così cruciale non hanno trovato di
meglio che occupare l’aula, per protesta contro la mancata
istituzione delle commissioni permanenti, a dispetto del buon
senso e della prassi consolidata, che impone da sempre che prima
delle commissioni si debba formare un esecutivo per governare
l’Italia, con la definizione di una maggioranza e di
un’opposizione».

«La casa brucia e loro si battono per le piante del davanzale
e i nanetti del giardino. Ma dov’è finito lo spirito di
servizio, il senso di responsabilità della politica?
Paradossalmente, se questa è la democrazia 2.0, vien quasi
voglia di gridare: aridateci la “casta”», conclude il settimanale
dei Paolini.

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