Con 219 no, 48 sì e 4 astenuti l’Aula di Palazzo Madama ha respinto le dimissioni della senatrice eletta in Lombardia con il M5s Giovanna Mangili. Tutti i gruppi intervenuti nel dibattito che ha preceduto la votazione (eccetto la Lega Nord) si sono espressi contro le dimissioni dell’esponente M5S, che aveva comunicato da subito, con una lettera, la sua volontà di rinunciare al seggio parlamentare. Motivazioni giudicate dall’assemblea di palazzo Madama troppo vaghe e «lacunose».
«Respingo tutte le illazioni e le discussioni sul vincolo di mandato che esulano dalla scelta personale della senatrice Mangili» di dimettersi. «Mi farò portavoce di questa richiesta» dell’Aula «perché possa venire a spiegarsi personalmente. Chiederò in alternativa di scrivere le motivazioni che l’hanno spinta a fare questa scelta». Così il capogruppo del M5s al Senato, Vito Crimi, argomenta il voto a favore delle dimissioni.
«Vi pregherei di non cercare in dibattiti in rete, motivazioni inesistenti», aggiunge. «La senatrice Mangili ha chiesto quale procedura seguire per le sue dimissioni e c’è stata la volontà di non svolgere l’attività parlamentare, non ha eseguito alcuna registrazione. Non posso impegnarmi per la senatrice Mangili, cercheremo di trovare una soluzione, sia pure una lettera, per spiegare a tutti i senatori le sue motivazioni. Vi pregherei di non andare a cercare motivazioni inesistenti che attengono a questioni personali», ha concluso Crimi.
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