Berlusconi: Bersani premier e Alfano vice

Bastone e carota: il Cavaliere vuole una soluzione condivisa per governo e Quirinale. Poi minaccia: pronti a bloccare le Camere se il Pd non cambia rotta.

Berlusconi: Bersani premier e Alfano vice
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25 Marzo 2013 - 14.03


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Silvio Berlusconi vorrebbe un governo guidato da Bersani, ma con Angelino Alfano come vicepremier. Questa l’ultima proposta del Cavaliere, mentre il segretario del Pd sta continuando il suo giro di consultazioni con le parti sociali e le associazioni.

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Durante un incontro con i deputati del partito di via dell’Umiltà, l’ex premier avrebbe spiegato che il Pdl si siederà al tavolo con i Democratici «solo se si parla di un governo insieme: per esempio con Bersani premier e Alfano vice e con la partecipazione normale delle forze espresse dagli elettori».

In mattinata Berlusconi aveva ribadito la sua richiesta al Pd: un cambio di linea, vale a dire la possibilità di «un governo con il Pdl. Contemporaneamente il Pd dichiari di volere un moderato al Colle. Oppure – è la posizione del Cavaliere – si torni al voto al più presto».

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Un Berlusconi battagliero, insomma, che prova a mobilitare i suoi: «Almeno nei primi due mesi, facciamo le riunioni dei gruppi una volta a settimana». L’ex premier vuole anche un governo «non ostile», che cioè non metta all’ordine del giorno leggi sul conflitto di interessi, falso in bilancio e similari. Per questo Alfano come vicepremier sarebbe la soluzione perfetta ai suoi problemi.

Ora resta da vedere la reazioni di Bersani alla strana proposta di Berlusconi. Intanto nei palazzi romani ci sono ancora delle sedie vuote: dal Copasir ai posti in Giunta per le Autorizzazioni. Quella che, nel caso, sarebbe competente ad esprimersi sull’«ineleggibilità» dell’ex premier. «Non possiamo lasciare questi incarichi al M5S» insistono molti esponenti azzurri. Ma il punto caldo resta sempre lo stesso: un nome «condiviso e di garanzia» per il Quirinale. Tra i nomi più quotati, dopo Marini e Amato, spuntano Mattarella e Castagnetti.

«La sinistra ha occupato tutte le cariche – dice Berlusconi – e, se farà lo stesso per il Quirinale, noi con i nostri senatori bloccheremo il Senato e quindi il Parlamento e porteremo la protesta in piazza perchè questo sarebbe un golpe in Italia». Poi aggiunge: «È assurdo che Bersani continui a inseguire i grillini che gli hanno già detto di no molte volte anche con sberleffi due, tre volte al giorno».

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«Bersani è una persona ragionevole – dice il Cavaliere – prenda atto che non ha i numeri e quindi come sempre si è fatto in questi casi si faccia un governo, nell’interesse del Paese, con le altre forze responsabili. Con noi, con la Lega e con le forze di centro come è giusto e doveroso che sia».

E poi a chi gli chiede un commento alle critiche del Pd per aver manifestato davanti al tribunale di Milano risponde: «Sono esterrefatto, perché se c’è un partito che scende sempre in piazza è il Pd – dice il Cavaliere – Noi siamo moderati ma non abbiamo l’anello al naso e vogliamo reagire e siamo contro chi fa da sponda con quella parte della magistratura che usa i processi per eliminare il nemico politico. Siamo contro la violenza ma non siamo disposti a farci mettere i piedi in testa e a far calpestare i diritti».

Marò, cacciamo Monti dal Senato – Berlusconi, incontrando i deputati, ha anche attaccato duramente Mario Monti per la gestione della vicenda dei due fucilieri di Marina ritornati in India la settimana scorsa: «Mario Monti si deve dimettere da senatore a vita per la figura che ci ha fatto dare sulla vicenda dei marò – ha detto Berlusconi ai suoi – ha fatto una figura vergognosa, ha sbagliato tutto perché hanno voluto fare di testa loro senza chiederci nulla. Si devono dimettere in gruppo e dobbiamo cacciare Monti dal Senato, perché è senatore a vita immeritatamente».

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