In 112mila dicono #GrilloDammiFiducia

Gli elettori non ci stanno e vanno contro le parole di Grillo. La petizione arriva oltre 112.000 firme. La contro-petizione ottiene numeri bassi.

In 112mila dicono #GrilloDammiFiducia
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28 Febbraio 2013 - 20.26


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La base a cinque stelle non ci sta, non è d’accordo con le ultime dichiarazioni di Grillo in merito alla “non fiducia” al prossimo governo. Ha superato già quota centomila firmatari solo in 24 ore la petizione online di Viola Tesi, la 24enne fiorentina che chiede al leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, di votare la fiducia a un governo a guida Pd.

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L’obiettivo simbolico della petizione, lanciata ieri, è di raggiungere un milione di firme: ma il vero  scopo, afferma Tesi, è quello di aprire un dibattito nel Movimento e convincere Grillo ad accettare la sfida, e scongiurare il rischio di un governo Pd-Pdl.

Dal blog del leader 5 Stelle arriva però non solo un nuovo no a un esecutivo Bersani, ma anche, a firma di Claudio Messora, un duro attacco alla giovane promotrice della petizione, che viene accusata di sostenere quel partito dei Pirati che con il M5S non è affatto in buoni rapporti. Viola Tesi «non è esattamente espressione della base del Movimento – si legge – Potrebbe mai esserlo una che fino a un paio di mesi fa almeno militava convintamente nella base del Partito Pirata?».

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E sul web spunta anche una contropetizione, che fa il verso a quella firmata da Viola, per chiedere a Grillo di tenere la linea di chiusura totale a Bersani. A firmarla è il 40enne Fabio Martina che riscuote pero’ un successo decisamente inferiore a quello della giovane toscana: poco più 3.500 firme, contro le oltre centomila a sostegno dell’accordo tra M5S e Pd.

«Non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere, sono molto contenta», dice con entusiasmo Viola, guardando alle adesioni ricevute dalla sua petizione. Studi in Relazioni internazionali all’universita’ di Firenze, come molti suoi coetanei giovane globetrotter Erasmus, si è lasciata affascinare dal partito pirata svedese al quale si è iscritta e domenica scorsa ha votato Movimento cinque stelle.

«Condivido il suo programma, in generale, anche se non sono d’accordo su tutto», afferma l’ideatrice della petizione, che si dice «ottimista» sul fatto che Grillo possa accettare la proposta: «Spero fortemente che accada», aggiunge, nonostante la chiusura opposta fin qui dal comico genovese.

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Viola Tesi è una dei pentiti del voto al Pd: alle elezioni politiche del 2008 dette la sua preferenza ai democratici, allora guidati da Veltroni, mentre in tornate elettorali successive ha votato Idv. «Mi sembravano i più credibili, o almeno i meno peggio», racconta oggi. Il sindaco Matteo Renzi, invece, non l’ha proprio convinta: «Non mi piace, non ha più credito di Bersani e lo si è visto dalle primarie. Se ci fosse stato, forse si sarebbe accordato più facilmente col Pdl, e forse avrebbe peggiorato la situazione dal punto di vista dei consensi».

Entrambe le petizioni sono ospitate sulla piattaforma online [url”Change.org”]http://www.change.org/it[/url].

IL TESTO DELLA PETIZIONE DI VIOLA Caro Beppe,
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scrivo a te e intendo parlare a tutti i nuovi parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Mi chiamo Viola, ho 24 anni. Ho votato, e l’ho fatto con molta speranza, il M5S. Sono tra quei milioni di giovani che credono in una rivoluzione gentile: in un Paese solidale, più pulito e giusto, capace di tutelare i cittadini, il loro lavoro, l’ambiente in cui vivono. Io vorrei un’Italia in cui le persone tornino a essere cittadini e smettano di essere sudditi, un’Italia che rispetti i nostri sogni e li sostenga. Vi ho votati con queste speranze nel cuore.

Il M5S ha ottenuto una vittoria alla quale in pochi credevano. Ma un sistema elettorale malato ha prodotto un risultato che non garantisce governabilità. Il mandato del Presidente della Repubblica Napolitano è in scadenza, le Camere non possono essere sciolte, non da lui: non si può tornare subito alle urne. Questo Parlamento avrà forse vita breve, ma non brevissima.

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Ti scrivo, e spero saranno in tanti a sottoscrivere questo mio appello, perché gli eletti del M5S hanno un’occasione storica. Da ciò che decideranno dipenderà un pezzetto di storia della Repubblica che può aprirci al futuro o consegnarci per sempre al passato. Dobbiamo scongiurare qualsiasi ipotesi di alleanza PD-PdL, e non permettere alla minoranza di Monti di condizionare gli equilibri parlamentari. Possiamo respingere il ritorno di Berlusconi e costringere Bersani ad accettare le sfide che i suoi stessi elettori vorrebbero raccogliesse.

Si possono fare poche cose, prima di tornare alle urne, in poco tempo:

1. Una nuova legge elettorale;

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2. Una legge contro la precarietà e l’istituzione del reddito di cittadinanza;

3. La riforma del Parlamento, l’eliminazione dei loro privilegi, l’ineleggibilità dei condannati;

4. La cancellazione dei rimborsi elettorali;

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5. L’abolizione della legge Gasparri e una norma sul conflitto d’interessi;

6. Una legge anticorruzione che colpisca anche il voto di scambio; e l’istituzione di uno strumento di controllo sulla ricchezza dei rappresentanti del popolo (il “politometro”);

7. Il ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola;

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8. L’istituzione del referendum propositivo senza quorum;

9. L’accesso gratuito alla Rete;

10. La non pignorabilità della prima casa.

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Lo so, non sono tutte le cose che il M5S vorrebbe realizzare. Sono alcune, quelle che mi sembrano più urgenti e realizzabili in tempi brevi. Trasformatele in realtà e tra pochi mesi l’Italia sarà già un Paese pronto per ripartire. Sono impegni, caro Beppe, che possono raccogliere il consenso di molte persone che come me hanno a cuore il futuro, i più deboli, il Paese. E non tutte hanno votato M5S.

Al PD sarà quasi certamente dato mandato di provare a formare un nuovo Governo. Non ci sono molte possibilità: se i senatori del M5S si astengono o votano contro, sarà paralisi, o peggio, vedremo un qualche Monti bis. I senatori del Movimento potrebbero anche uscire dall’aula, al momento delle votazioni, e così consentire forse la nascita di un Governo di minoranza: ma questa sarebbe vecchia politica, un patto di governo silenzioso che non renderebbe giustizia alla trasparenza che vogliamo portare nelle Istituzioni.

Allora poniamo noi le giuste condizioni al partito di Bersani: in cambio dovranno presentare in Parlamento quelle riforme che ci stanno a cuore e che possono far diventare l’Italia migliore.

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Queste elezioni sono costate quasi 400 milioni di euro. Non è difficile capire ciò che gli elettori chiedono.A voi, che siete i nostri dipendenti, è stato dato un mandato. Raccogliete questa sfida e cominciamo subito a cambiare l’Italia, per il bene di tutti.

Caro Beppe, non sprecare il mio voto. L’ho dato con la testa e con il cuore.

Ti saluto con amicizia,

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Viola

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