Con l’esposto depositato oggi in Procura, a Roma, Rosario Mascia, candidato alle elezioni per Rivoluzione civile chiede al magistrato di valutare se Silvio Berlusconi il 23 febbraio scorso, abbia violato l’obbligo del silenzio elettorale, previsto dalla legge del 4 aprile del 1956.
In particolare, Mascia riferendosi a quanto dichiarato da Berlusconi nel corso di una conferenza stampa avvenuta a Milanello sabato 23 febbraio (la notizia è stata poi riportata il giorno
successivo dal Corriere della Sera) sottolinea come il leader del Pdl abbia affermato che “da noi la magistratura è mafia più pericolosa della mafia siciliana e lo dico sapendo di dire una cosa grossa”.
Mascia chiede ora alla Procura di Roma di “disporre opportuni accertamenti e valutare profili di illiceità penale” accusando che si è attuata cosi’ una violazione della legge che disciplina la campagna
elettorale e che vieta “comizi, riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta nel giorno che precede le elezioni”.
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