Calo dei votanti: maltempo o maldipancia?
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Calo dei votanti: maltempo o maldipancia?

Disaffezione degli elettori o solo colpa di freddo e neve e del fatto che nel 2008 si votò in aprile con temperature e situazioni climatiche molto più invitanti?

Calo dei votanti: maltempo o maldipancia?
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25 Febbraio 2013 - 09.05


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Ieri sono andati a votare per le politiche circa 55 elettori su 100. Cinque anni fa, l’affluenza era stata del 62,55%. Nel 2008 si finì con l’80,5%. Una proiezione del dato di ieri sera porterebbe a un’affluenza sotto il 75%. Tra le più basse della storia repubblicana. Migliora invece il dato delle regionali. Per il Lazio -nel marzo del 2010- si registra una crescita: dal 41,66% al 53,19%. Anche in Lombardia c’è un incremento di quasi dieci punti: dal 48,54 del 2010 al 57,86%. In Molise, unico dato in controtendenza, si registra un calo: dal 48,53 dell’ottobre 2011, al 41,49 di ieri. Le condizioni climatiche pessime in gran parte del Paese non lasciano prevedere un recupero dei votanti. Caduta della partecipazione elettorale tutta di segno politico, disaffezione o incertezza.

Piccola suspence alla periferia di Genova, dove, dalla prestigiosa collina di Sant’Ilario che sovrasta Nervi, Beppe Grillo si mostra meno generoso coi foto e cine reporter in attesa del suo voto rispetto alla altrettanto nota “Bocca di Rosa” di Sant’Ilario cantata da De André. Altro mestiere -tra Grillo e Bocca di Rosa- ma gestione di attese e di desideri, in ambedue i casi molto accorta e fruttuosa. Il leader del MoVimento 5 Stelle s’è fatto desiderare (anche lui). Attesa dall’alba in strada davanti alla sezione 617 nell’istituto agrario Marsano per raccogliere una battuta o incassare il più consueto vaffa riservato alla stampa. Ultima annotazione, Grillo è l’unico leader politico ad aver disertato le urne nel primo giorno di voto. Ma l’attesa fa spettacolo e in questo il comico genovese è maestro.

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Il resto sono indicazioni da ufficio elettorale centrale. I seggi chiuderanno alle 15. Lo scrutinio comincia dallo spoglio delle schede per il Senato. Poi Camera dei deputati e soltanto domani, risultati per le tre regioni al voto. Questo ci riporta alle percentuali di votanti, dove aumenta l’affluenza alle urne quando c’è in gioco il governo locale. Aumenta di quasi 9 punti per le regionali nel Lazio, Lombardia e in Molise. In quest’ultima regione, come già detto, qualche esitazione elettorale in più. Poi il quadro prevedibile delle attese politiche delle due prossime giornate. Partenza in salita, subito, con i più difficili calcoli per il Senato. Partita comunque decisiva.
Camera di fatto delineata dal Senato, e le sempre possibili sorprese regionali col voto disgiunto .

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