Elezioni, scoppia il caso dei simboli "clonati"
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Elezioni, scoppia il caso dei simboli "clonati"

Due sono del tutto simili a quelli del Movimento 5 Stelle e di Rivoluzione civile, Il primo a registrarsi il Maie, movimento associativo italiani all'estero.

Elezioni, scoppia il caso dei simboli "clonati"
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11 Gennaio 2013 - 12.00


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Si è consumato il “rito” del deposito dei nuovi simboli per le elezioni legislative che si svolgeranno il 24 febbraio. e siccome ogni rito che si rispetti ha le sue liturgie, non poteva mancare quella della “lista civetta”. Gruppi di persone (a volte appartenenti ad altri partiti, che in questo modo cercano di indebolire il “nemico”) che depositano simboli quasi uguali a quelli che – si pensa – “tireranno” di più.

Come sempre, dunque, essere copiati è anche sinonimo di successo. Dunque i più copiati risultano Grillo e Ingroia.

Il primo simbolo registrato è quello del Maie, lo sconosciuto Movimento associativo italiani all’estero. Il secondo è il Movimento 5 Stelle, ma attenzione: non è quello originale. Però è quasi identico: riprende quasi
esattamente la scritta con la V in rosso e le 5 stelle di un giallo
leggermente più scuro. Quello vero è al quinto posto, e si riconosce perché c’è la scritta Beppe Grillo.it.

Analoga questione
di ‘copyright’ si ripropone con il simbolo al terzo posto che riporta
la scritta Rivoluzione civile e riproduce stilizzato il quadro del
Quarto Stato, simile in tutto al Movimento guidato dall’ex
pm di Palermo Antonio Ingroia, salvo per il fatto che il nome del
magistrato non compare nel simbolo, mentre è presente in quello
‘autentico’ che ancora deve essere esposto in bacheca.

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“Al quarto posto c’è uno strano simbolo di un altrettanto strano partito
pirata. Il logo è una rielaborazione del Jolly Roger. Lo ha presentato tal Manuel Marsili,
che può vantare trascorsi leghisti. C’è da ricordare però che una sentenza del marzo del 2012, del
tribunale di Milano, lo inibisce ad usare il nome del partito pirata.
Nome che invece può essere utilizzato dal vero partito pirata –
quello riconosciuto dall’Internazionale e che appunto ha intentato la causa contro Marsili- che ha presentato il suo simbolo,
uguale a quello del partito tedesco, nella mattinata di venerdì”.

Immediata la protesta di Grillo, che è presente al Viminale: “Non sappiamo cosa sia successo, ma è una vera e propria truffa ai danni del nostro partito”.

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