Beppe Grillo all’assalto di Firenze, e attraverso i media, del paese con il suo eloquio: ”Se noi non entriamo in Parlamento a quel punto arrivano le Albe dorate, gente che emula Hitler. Entrano i nazisti con il passo dell’oca”. Così, tanto per cominciare, a Firenze per la manifestazione di raccolta firme per la presentazione delle liste per le politiche. ”Sta tornando la destra che non discute. Se arriva Hitler, vai a parlargli del comma 5… Stiamo tenendo in piedi la democrazia. Noi siamo il cuscinetto. Siamo necessari alla democrazia”.
Come dire: il fenomeno grillino raccoglie livore e rabbia diffusi, evitando che questa furia repressa – a fronte di una situazione oggettivamente incomprensibile politicamente ed economicamente – diventi terreno di coltura di un razzismo e nazismo sempre dietro l’angolo della storia.
Poi indicazioni ai sostenitori per non farsi annullare i voti_ “Scrivete chiaro e in stampatello, state molto attenti: la Cancellieri è sul chi va là, basta una virgola… State attenti che i moduli siano giusti: possiamo aspettarci di tutto… Fanno le regole giorno dopo giorno. Perché non andiamo a votare a Capodanno? Sarebbe bellissimo, con le gomme termiche…”, ha detto Grillo. “Nella storia della Repubblica non si è mai votato a febbraio: noi dobbiamo fare una campagna per la strada, loro la fanno sui giornali e in tv”.
A chi ha chiesto poi se il termine “fuori dalle balle” non fosse stato eccessivo, ha risposto: “Quel giorno ero un po’ alterato”. Poi ha spiegato: “Nel nostro movimento ci sono quattro regole, se non le rispetti sei fuori. Una regola è che bisogna fare al massimo due legislature. Ci sono dei ragazzi, che sono alla seconda legislatura, che scalpitano un po’: mi dovrebbero ringraziare. Sono tutti i giorni in tv a dire che sono antidemocratico. Magari andranno con gli Arancioni e io gli darò una mano”.
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