Che sia un mezzo flop, o quanto meno qualcosa di molto al di sotto delle aspettative, lo si capisce anche andando a visitare il blog del fondatore del Movimento 5 Stelle in queste ore, Beppe Grillo: l’evento delle “parlamentarie” è relegato in un banner in alto. Ma come, non doveva essere l’evento politico dell’anno? Della serie “altro che primarie del centrosinistra”?
Certo non si può sospettare che i grillini, e soprattutto il duo Grillo-Casaleggio, non siano bravi nel creare eventi e fare comunicazione. Dunque, questo understatement è voluto. Davvero strano, perché le parlamentarie sono un esperimento unico nella storia italiana: gli iscritti al Movimento entro il 30 settembre stanno scegliendo chi candidare al parlamento. E’ la prima lista che parteciperà alle elezioni nazionali interamente decisa “dal basso”. E oltretutto interamente online.
Che ci sia qualcosa di strano lo pensano anche i grillini. Tant’è che qualcuno ha postato in rete, venendo ripreso da moltissimi siti e blog, “20 domande” sulla trasparenza del movimento: secondo Repubblica a compilarle sarebbe stato Fulvio Biagini, un recente iscritto al movimento e “collegato” all’espulso Valentino Tavolazzi. Il quale ha osservato: “Le parlamentarie stanno assumendo una connotazione parrocchiale”. Moltissime le ironie sui video che sono stati postati dai candidati, e che risultano essere spesso poco “professionali”, a volte davvero raffazzonati.
Ma ci sono anche contestazioni sui metodi di queste parlamentarie. Che non sarebbero affatto aperte e trasparenti, e che sfrutterebbero soltanto il “marchio” Grillo per procedere con la solita modalità “dall’alto” nella scelta dei candidati che – visto il successo del Movimento – avranno una buona possibilità di andare a sedere in parlamento. Secondo Federica Salsi, grillina dissidente di Bologna, ci sono tre candidati che avevano le caratteristiche per partecipare alle parlamentarie ma non sono stati ammessi. In generale sono in molti a denunciare che non sono chiari i metodi di selezione, né chi sta controllando che le procedure siano corrette (Grillo ha parlato in un suo post di “volontari” del Movimento). Bella la democrazia diretta. Ma tra il dire e il fare…
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