Grillo sceglie i candidati. Ma non chiamatele primarie
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Grillo sceglie i candidati. Ma non chiamatele primarie

Beppe Grillo sul suo sito dà il via alle "parlamentarie", procedura online per la scelta dei candidati al parlamento del Movimento 5 Stelle.

Grillo sceglie i candidati. Ma non chiamatele primarie
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1 Dicembre 2012 - 16.58


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Il Movimento 5 Stelle inizia online la selezione dei suoi 1.400 candidati in assemblee elettive. Lo annuncia Beppe Grillo: “Tutti coloro che hanno accettato la candidatura – spiega il leader del movimento – non hanno precedenti penali, non sono in carica come sindaci o consiglieri, non hanno fatto due mandati. Può votare chi era iscritto al M5S al 30/9/2012 e ha inviato i suoi documenti di identità digitalizzati. Il voto non costerà nulla”.

Ma Grillo ci tiene a non chiamarle primarie: “Non sono primarie – prosegue Beppe Grillo – con leader di cartapesta, ma “parlamentarie” con cui si comporranno le liste elettorali di tutta Italia senza l’intermediazione dei partiti. Non ci saranno `nominati´ in Parlamento, ma cittadini che possono entrare come portavoce nella macchina dello Stato per renderla trasparente e democratica. Il percorso per arrivare al voto on line è stato complesso, può essere che ci siano stati degli errori, che qualcuno per i motivi più diversi non sia riuscito a candidarsi o che si sia candidato senza averne i requisiti, in questo ultimo caso vi prego di segnalarlo. Quando, circa un mese fa, annunciai le parlamentarie del M5S, vi chiesi – dice ancora il comico rivolto ai lettori del blog – di darmi una mano, ve lo chiedo ancora oggi. Senza soldi, senza media, con contro l’intero Sistema e i suoi cani da guardia, siamo arrivati fino a qui, ma senza il vostro supporto e il vostro calore, non potremmo proseguire, né andare da nessuna parte”.

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“Che io sappia – dice ancora Grillo – è la prima volta al mondo che un movimento, sulla carta il secondo italiano, sceglie i suoi parlamentari on line senza alcun filtro. Sono la vera anima del Paese. Pubblicheranno on line tutte le spese che sosterranno. Il M5S lascerà allo Stato i rimborsi elettorali per un valore di circa 100 milioni di euro. Qualche partito si unisce al club? “Allons enfants della Patrie …” Ci vediamo – conclude – in Parlamento e sarà un piacere”.

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