Grillo scatenato contro l’ultimo emendamento approvato dalla destra in Commissione affari costituzionali, sulla legge elettorale che da più di un anno determina – nelle segrete stanze – il bello e il cattivo tempo in politica.
Ma adesso cominciano a volare gli stracci, anche perché la data di una scadenza elettorale necessariamente si avvicina. E Pd e Pdl sono d’accordo sulla possibilità di andare a votare con una legge diversa dal Procellum. L’accordo non è facile, gli interessi non sempre coincidenti – fatta eccezione epr la pferma volontà di non ritornare al proporzionale – e non c’è dubbio che l’ascesa del Movimento 5 Stelle preoccupa entrambi gli schieramenti.
Ieri in Commissione è passato un emendamento che prevede l’assegnazione del premio di maggioranza solo allo schieramento che supererà il 42,5%. Un tetto in effetti altissimo. Che non guarda tanto a Beppe Grillo quanto al Pd e alle sue deboli alleanze. E infatti in casa Pd quell’emendamento non è piaciuto affatto.
Però è stata un’occasione per Grillo per fare macello. Nuovo post al fulmicotone sul suo blog: “‘Di fronte al colpo di Stato del
cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5%
per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la
possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, la UE tace.
Chissà forse ci farà una multa per divieto di sosta a
Montecitorio – dice il comico fodnatore del M5S – i partiti italiani usano la UE come un alibi, alla
bisogna, quando serve, come per la Tav in Val di Susa, che in
realtà non vuole più nessuno in Europa, oppure la ignorano
completamente, come avviene per il falso in bilancio, la legge
anti corruzione (che ci viene chiesta dal 1999), il conflitto di
interessi, l’elezione di condannati in Parlamento e per tutte le
immani porcate per le quali siamo ‘calpesti e derisi”’
Per Grillo, ”l’euro il dito, ma la UE la luna, la sua
parte nascosta, di cui si sa poco o nulla. L’italiano è più a
conoscenza dei dibattiti del Senato americano che delle
decisioni prese a Bruxelles. Forse perché non c’è molto da dire
di un luogo che assomiglia a un club Med, a un dolce esilio dei
trombati alle elezioni nazionali come Mastella”. E dunque,
”c’è del marcio a Bruxelles” ironizza Grillo in un articolo
che si intitola, appunto, ”To Ue, or not to Ue” e si chiude,
immancabilmente con il saluto: ”Ci vediamo in Parlamento, sarà’
un piacere…”
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