Il Movimento 5 Stelle «non deve ricalcare i vizi dei vecchi partiti. La fedeltà dovrebbe sparire, ci dovrebbe essere invece lealtà. Si è fedeli tra coniugi o a delle idee. La fedeltà cieca verso le persone è
propria solo dei cani». Lo sottolinea il “dissidente” Giovanni Favia, consigliere dei Cinque Stelle in Emilia Romagna, entrato nel mirino di Grillo dopo il fuorionda in cui criticava il leader del movimento e Gianroberto Casaleggio.
E parlando con i giornalisti insiste: «Beppe Grillo è un megafono ma noi non siamo sue marionette. Non siamo un fan club. Per me conta la fiducia dei cittadini».
«Grillo ha un’idea di garante un po’ invasiva», aggiunge commentando il divieto del leader sulle
apparizioni nei talk show, «un garante che non solo fa rispettare le regole, ma le stabilisce e decide come si applicano». Per Favia la vicenda di Federica Salsi è «esagerata» come è «sbagliato confrontarsi con un proprio consigliere sul blog» perché «a volte basterebbe una telefonata». Osserva quindi: «Personalmente spero che i miei rapporti con Grillo si aggiustino col tempo ma ora rendo conto
ai cittadini».
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