di Miriam Vicinanza
Berlusconi è confuso. Ma tanto. Come dargli torto, in vent’anni di politica (e più se si considerano le televisioni come anticipo o preparazione della fase politica o, per dirla con gli intellettuali, la politica come prosecuzione dell’indottrinamento mediatico) pensava di aver alcune basi solide. La Sicilia e il Milan. Invece c’è poco da stare allegri. Battutaccia per legare la frustrazione che deve vivere il vecchietto mai domo in Trinacria. Prima travolto da Crocetta, capito? Saro Crocetta, che come dice il Tg della Rai: “Devoto, ma anche omosessuale”. Poi con i suoi calciatori che a Palermo fanno pietà, rischiano il tracollo e si salvano con un pareggiotto raccolto sul finale grazie a Galliani. Che fare?
Silvio ha esaurito le minacce e le promesse (torno, rimetto a posto i bilanci dello Stato, vinco due scudetti in un anno, faccio il Ponte), guarda attonito il suo miracolo che si affloscia proprio tra panelle e sfinciuni, dove la sua storia ha preso io sapore e l’odore che ben conosciamo. Ma non si arrende. Sicuramente è confuso e incavolato, anche per la condanna giudiziaria che non lo aiuta a digerire le sconfitte, ma deciso a fare qualcosa. Così ha convocato i suoi fedelissimi, tutti vestiti e neanche una fedelissima, e ha deciso la sua strategia: esonerare Alfano, mettere 5 Stelle sulla maglia del Milan (se la Juve ne può mettere tre sul campo, Silvio che ha vinto nel 2001 per 61 a 0, può averne almeno quante quelle di Grillo), fare le primarie per un nuovo allenatore dei rossoneri che renda allegri per davvero e non faccia piangere come la scelta di Nello Musumeci. Nel frattempo la squadra la continua a fare Galliani, ma corre voce che Silvio possa pensare a Dell’Utri che ha un passato anche come allenatore di tutto rispetto. In questo caso le primarie sarebbero con un solo partecipante. Ultimo appunto: prendere gli avvocati di Vendola che funzionano meglio di Ghedini.
Ecco il piano di rilancio dell’azienda. Vespa ha già il plastico pronto.
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