“Basta scorciatoie e ricette italiche. La politica deve tornare ad essere credibile”. Il segretario del Pd Bersani boccia così, intervenendo alla Conferenza nazionale per il Mezzogiorno, l’ipotesi di un governo Monti bis.
”La politica – dice a più riprese Bersani – deve rimettersi in gioco, deve affermare il suo ruolo e riconoscere il suo limite. Questo vale anche per l’Italia del dopo-Monti”. Poi il segretario del Pd invita a una riflessione: “Monti – dice – l’abbiamo voluto noi, volete venirmi a spiegare come è bravo? Noi l’abbiamo voluto, venendo meno anche a interessi di partito. Detto questo, invito anche a non guardare sempre l’albero e non vedere la foresta”.
Il tema, per Bersani, è questo: “Noi vogliamo uscire da questa eccezionalità italica oppure no? Pensiamo che il mondo si tranquilizzi – chiede – se gli diciamo che la politica non è in grado di assumersi le sue responsabilità? Dalla palude – avverte – vien fuori solo palude”. Bersani riconosce l’operato del premier e del suo governo. “Monti – dice – non mi auguro che vada in pensione o torni alla Bocconi, ma attenzione al punto principale: rivendicare il ruolo della politica non può essere intesa come una predicazione. Per riprendere la propria credibilità, la politica deve riprendersi qualcosa. Se si chiude nel fortino non ci siamo”.
Il leader democratico non manca poi di replicare all’intervento del presidente di Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo che ha invece sponsorizzato un secondo governo guidato dal professore bocconiano. “A Luca dico: non vorrai mica guidar la macchina stando ai box? O salti in macchina o riposi. Mah, si vedono tante cose molte strane”.
Quindi Bersani punta il dito contro Lega e Pdl: “Noi possiamo criticare Monti, loro no”, dice dimostrandosi critico sugli ospiti giunti agli Stati generali della Lega Nord al Lingotto. “Ho visto tanti ospiti importanti a Torino, imprenditori, ministri. Ognuno è libero di partecipare a quel che vuole, ci mancherebbe, ma non mi è piaciuto il tono accomodante. Vogliamo fare un altro giro?”, chiede polemico. “Noi non lo accettiamo, non accettiamo la cancellazione della memoria degli ultimi 10 anni. Non dovevamo essere dove ci hanno lasciato questi qua dopo 10 anni di sgoverno”, ovvero “sull’orlo del precipizio”.
“Ieri Passera (presente agli stati generali della Lega, ndr) ha annunciato che commissarierà le Regioni non virtuose. Poteva dire a Maroni: ‘vi commissario’, andava più dritto, sono loro che stanno in Lombardia”.
Quindi sul tema del provvedimento ‘anti-Batman’ chiede che “il governo assuma per decreto la proposta portata dalle Regioni a Napolitano e si facciano i tagli in pochi giorni. Poi però si vada avanti e si pensi a riforme sul sistema delle autonomie”.
Una frecciatina Bersani non rinuncia a mandarla al suo sfidante alle primarie Matteo Renzi: “Per essere qui ho rinunciato alla foto con Clinton a Cesena, ma per me è meglio essere qui. Ripartire da qui, dalla Calabria, dal Mezzogiorno”.
Ma poi in tema di primarie il segretario non ci sta a passare “per il buono e anche un po’ coglione”. E sulla sua apertura chiarisce: “Se non le avessimo fatte, staremmo mangiando pane e primarie tutti i giorni sui giornali. Io la vedo positivamente, il giorno dopo potremo dire che non ci ammazza più nessuno”. “Non tollero – puntualizza però – che se mettiamo le regole diventano ‘contro Renzi’, io piuttosto sono contro batman e le sue 30mila preferenze”. Poi Bersani invita il partito alla riscossa. “C’è bisogno del Pd, basta autoflagellazione. Facciamo girare la ruota, diamo spazio alle nuove generazioni”.