Governo soddisfatto dopo l’incontro con i vertici Fiat dopo le forti preoccupazioni della vigilia. Il Lingotto rassicura: restiamo in Italia, ma gli investimenti li faremo al momento giusto.
“L’impegno a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia”. E la conferma della strategia dell’azienda torinese pronta a “investire nel Paese, nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo”.
Al termine del vertice fiume a Palazzo Chigi tra governo e Fiat, durato oltre cinque ore, in un documento comune Monti e Marchionne, fanno il punto sulle prospettive della più grande azienda italiana, dopo l’allarme per le parole dell’ad del Lingotto, che negli scorsi giorni aveva detto addio al progetto di Fabbrica Italia.
Ammortizzatori sociali per assicurare continuità di impiego, anche per tutto il 2014. A quanto apprende l’Adnkronos, il confronto si è soffermato sull’analisi, stabilimento per stabilimento, della necessaria cassa integrazione in deroga a fronte delle indicazioni del nuovo piano di Fiat. La riunione ‘collegiale’ e’ stata interrotta per alcuni approfondimenti, governo da una parte e azienda dall’altra, ed è poi ripresa con tutti i componenti del tavolo per trovare una sintesi.
Tra le ipotesi prese in considerazione al vertice di Palazzo Chigi la cassa integrazione in deroga per evitare di licenziare i lavoratori e mantenere aperti i quattro stabilimenti della Fiat, Mirafiori, Pomigliano, Cassino e Melfi. Ma non solo. La defiscalizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, chiaramente destinata a tutta l’industria, e misure che intervengano sul caro carburanti e Rc auto, in modo da sconfiggere la disaffezione all’auto che negli ultimi cinque anni hanno portato alla perdita netta di 1 milione di immatricolazioni.