Giovanni Favia sapeva, ieri sera, che si stava per scatenare una tempesta contro di lui e contro il Movimento 5 Stelle. Prima della trasmissione “Piazzapulita”, che ha mandato in onda le parole
shock del consigliere regionale M5S contro il guru del movimento e braccio destro di Beppe Grillo, Roberto Casaleggio, Favia metteva tutti in guardia. «Stasera a La7 puntata sul Movimento 5 Stelle – scriveva ieri sera su Facebook- ho un brutto presentimento. Stiamo a vedere». Da lì a
due ore, erano già iniziate a piovere i primi commenti degli avversari politici. «La presunta superiorità morale del M5S cade a Piazzapulita», attaccava già ieri sera Giacomo Venturi,
vicepresidente della Provincia di Bologna, che con Favia ha ormai una guerra aperta da tempo in tema di urbanistica e infrastrutture.
Cathy La Torre, capogruppo Sel in Comune a Bologna ha commentato: «Le parole di Favia fanno un po’ impressione. Parla di visione padronale del movimento, di infiltrati, di menti vendicative al comando. Mi pareva di leggere un report di controspionaggio e non di un movimento politico». Ma il vero valzer di dichiarazioni è cominciato questa mattina, tutti
rigorosamente sui social network. «Le accuse di Favia a Grillo e al suo movimento sono pesanti, molto pesanti», è la valutazione di Enzo Raisi, deputato bolognese di Fli.
«Le parole di Favia raccontano ciò che molti sapevano- commenta invece il capogruppo Pdl in Comune a Bologna, Marco Lisei- il M5S è lacerato dalle dispute interne. Nulla di male. Ciò accade in tutti i partiti. Si perché anche il M5S è un partito nonostante non vogliano farlo apparire come tale. L’unica differenza è che non ha le regole di un partito normale (che a volte purtroppo non funzionano, ma almeno esistono)». Il consigliere regionale Idv, Franco Grillini, scrive su Facebook: «Favia in un fuori onda: nell’M5s la democrazia non esiste. E se lo dice lui…».
Ma gli attacchi più pesanti contro Favia e il movimento di Grillo arrivano dal Pd. Il segretario regionale dei democratici, Stefano Bonaccini, leggendo la reazione di Favia questa mattina, va giù pesante. «Adesso Favia ritratta?- si domanda Bonaccini- politicismo politicante. Punto». Il capogruppo Pd in Comune a Bologna, Sergio Lo Giudice, sceglie invece di fare un parallelo
col suo partito. «Nel Pd decidono, a tutti i livelli, gli organismi eletti- rivendica Lo Giudice- le difficoltà politiche a portare avanti una linea condivisa in un partito plurale sono un altro discorso, pure importante. Ma la differenza si chiama democrazia e non ci sono scorciatoie, se non di tipo autoritario».
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