L'infantilismo di Grillo e dei grillini

Grillo ci riporta ai tempi della scuola, quando si prendeva in giro l'insegnante di turno e quando ci scopriva si urlava subito: "Non sono stato io". [Marco Fiorletta]

L'infantilismo di Grillo e dei grillini
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4 Settembre 2012 - 12.03


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di Marco Fiorletta

Io sono grato a Beppe Grillo. Sì, lo confesso, avevamo bisogno di lui, delle sue sagge e dotte disquisizioni, del suo essere comico volontario e inconsapevole. Sono grato di conseguenza ai grillini che propalano il suo pensiero, che lo ripetono ossessivamente come le giaculatorie in latino delle bigotte che, come i grillini, non capivano e non sapevano ciò che dicevano. Sono grato in particolare a un commentatore della pagina di Globalist su Fb, è un comico nato, involontario ma divertente. Insomma Grillo ha portato una ventata di vecchia novità nel panorama italiano, non solo politico ma anche sociale.

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Grillo mi riporta indietro nel tempo, alla mia/nostra infanzia. A scuola si prendeva in giro l’insegnante di turno e quando questi ci scopriva si declamava subito: “Non sono stato io” e se qualche vigliacchetto tradiva ci si lamentava accampando la scusa: “Non è vero, è lui che dice le bugie perché ce l’ha con me”. Ecco, Grillo ha riportato un po’ di sano infantilismo nella politica. Non è colpa sua se nella carriera di comico e politico ha collezionato una lunga serie di gaffes, di dichiarazioni al limite del ridicolo, del fascista, del razzista e altro ancora. E’ colpa degli altri, questi fantomatici altri, che le fanno notare, le rimarcano e, come topi d’archivio, le ricercano nella rete per ricordarle ai più.

Non è colpa sua, è colpa di chi gli vuole male. D’altronde non si usa più la spada ma la rete, quindi, chi di rete colpisce di rete perisce.

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