Maroni-Alfano, prove di nuova alleanza
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Maroni-Alfano, prove di nuova alleanza

Tra i due c'è un rapporto personale molto stretto. E presto si potrà vederlo all'opera in un nuovo asse in vigilanza Rai. [Tancredi Omodei]<br><br>

Maroni-Alfano, prove di nuova alleanza
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1 Luglio 2012 - 12.58


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di Tancredi Omodei

Bossi esce di scena. La sua presidenza a vita, spogliata dalla possibilità che sia il presidente a convocare il congresso, appesantisce, non alleggerisce, la sua inesorabile uscita. In uscita, lo hanno preceduto figli e amici stretti, un tesoriere in odor di ’ndrangheta alle prese coi conti di lauree patacca e stock di canottiere.

Maroni leader segna un cambiamento netto. Il suo primo impegno è quello di invertire la caduta di consensi di un popolo sconcertato da quello che è avvenuto in casa Lega. Per tentare di capire dove andrà Maroni e dove guarderà la nuova segreteria, bisogna partire certo dalla rottura tra Lega e Pdl ma anche da un rapporto personale, intenso, tra Maroni e il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

E si partirà anche da questo rapporto. L’uno e l’altro hanno tessuto una amicizia personale e politica al tempo in cui Alfano era ministro della Giustizia e Maroni ministro dell’Interno. Tempo nel quale l’uno viveva la prepotente leadeship di Berlusconi, l’altro quella di Bossi. Ora, Bobo e Angelino hanno avanzato le loro posizioni, Bossi è uscito male dal ventre della sua creatura, la Lega, altro discorso è Berlusconi immarcescibile.

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Nel Pdl il processo di cambiamento è assai più complesso e passa innanzitutto da un ridimensionamento di ruoli all’interno della cosidetta fascia dei colonnelli. Comunque, il Pdl di Alfano e la Lega di Maroni sono costrette a sentirsi e ricostruire un percorso comune; percorso che sicuramente sarà diverso da quello al tempo di Berlusconi che carezzava Bossi. Più politico, personale solo per il rapporto d’amicizia tra i due segretari, e anche agevolato dal fattore generazionale.

Il tempo è risicato, bisogna già da adesso, e mentre Monti registra un successo europeo forte del sostegno della maggioranza dell’Abc, pensare al voto, e ancor prima ritrovarsi su quelle leggi che si possono fare adesso, prima quella elettorale. Grillo è una insidia per tutti, per Berlusconi e Alfano come per Bersani e il nuovo segretario della Lega, forse soprattutto per lui, visti i recenti risultati delle amministrative.

Si aprirà davvero una nuova linea telefonica tra Pdl e Lega? Pare di si, se si guarda alla scadenza di martedì sera, in Vigilanza, per votare i membri del nuovo consiglio di amministrazione della Rai. Il Pdl, dopo la fumata nera della scorso martedì, ci sarà e voterà. Ma quello che è importante è che ci sarà la Lega di Bobo Maroni, a votare candidati d’intesa con il Pdl. A guardare i risultati congressuali di Assago, si capisce che il rinvio della scorsa settimana era dettato solo dalla necessità di dialogare con una Lega che avesse alla guida Maroni. Quindi, il centrodestra inizia un nuovo percorso dall’asse Alfano-Maroni e dal difficile nodo Rai? Vedremo.

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