Amministrative, il Nord sta tornando a sinistra

Da Como a Monza, da Alessandria a La Spezia i candidati del centrosinistra hanno già vinto o sono in netto vantaggio. Il cedimento Pdl-Lega è simile a un tracollo.

Amministrative, il Nord sta tornando a sinistra
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8 Maggio 2012 - 09.49


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La tornata amministrativa appena conclusa non registra solo clamorosi crolli e sorprendenti affermazioni – da una parte Pdl e Lega e dall’altra il movimento 5 Stelle – c’è anche un fatto politico importante e concreto: i comuni grandi e piccoli del nord Italia, in particolare in Piemonte, Lombardia e Liguria, con punte anche in Veneto, hanno premiato – a volte in modo massaccio – i candidati del centrosinistra.

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Non è solo la scomparsa del partito di Umberto Bossi, dunque, il dato con il quale fare i conti. Da Monza a La Spezia – dove il centrosinistra vince al primo turno – da Alessandria, ad Asti a Como, i candidati del Pd e del centrosinistra sono in netto vantaggio, a volte dietro di loro c’è un vuoto di 15-20 punti percentuali. La ritirata del centrodestra in tutta l’area del nord è evidente e talmente diffusa da segnare un elemento di svolta che, probabilmente, inciderà anche sul quadro politico nazionale.

L’onda della primavera scorsa – quella di Milano e Napoli – non si è dunque fermata. Genova, Torino, Milano, e Venezia sono ormai governate dal centrosinistra. Il Pd, con i suo i candidati, si afferma anche nel centro Italia e alleanze di centrosinistra stanno vincendo in molte cittadine del Meridione. Il giudizio delle urne appare netto, non è la soluzione dei problemi del Pd – un partito che deve rinnovare profondamente la propria classe dirigente a livello nazionale – ma certo il dato politico è evidente: la maggioranza berlusconiana che aveva governato il Paese, non c’è più.

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La crescita del movimento di Grillo segnale un disagio crescente dovuto a scandali, nepotismo, malversazioni, che hanno interessato tutti i partiti. Ma da qui a dire che l’indefinibile armata messa su dal comico sia un soggetto politico, ce ne passa. La politica dei populismi da piazza non è mai destinata a durare. E tuttavia i molti giovani che hanno organizzato le liste sono il segno che qualcosa di profondo, nel rapporto fra i partiti e la società italiana, è entrato in crisi.

Infine va sottolineato che, allo stato delle cose, neanche il partito di Casini sembra uscire benissimo dal voto, non è riuscito a raccogliere i voti in uscita dal centrodestra e solo nel sud del Paese risulta – in alcuni casi – decisivo per l’elezione del nuovo sindaco. Infine c’è il caso Palermo, dove, invece, le forze progressiste sembrano aver perso l’occasione per una vittoria unitaria importante.

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