Alleati e non avversari, anche alle primarie. L’obiettivo non è facile, ma è di quelli che potrebbe cambiare la partita per la corsa a sindaco di Palermo. I protagonisti sono Rita Borsellino e Leoluca Orlando, che di Palermo è stato sindaco, scrivendo una delle pagine più belle della città. Rita, sorella del magistrato ucciso in via d’Amelio, la scorsa settimana ha incontrato il segretario del Pd, Bersani, che le ha proposto di tentare la corsa a Palazzo delle Aquile, sostenuta da una grande coalizione (tutta da costruire). Il Terzo Polo ha già detto che ci sta, con entusiasmo. Orlando, proprio per tanto entusiasmo, vuol vederci meglio, pronto a tornare in campo se le cose non lo convinceranno.
Domenica sera Rita Borsellino e Leoluca Orlando si sono sentiti a telefono, dandosi appuntamento per discutere faccia a faccia tutte le questioni e ogni perplessità. Si, anche perché la stessa Rita Borsellino qualche perplessità ce l’ha, e si è riservata di rispondere all’invito di Bersani. La corsa è faticosa e qualora l’obiettivo fosse raggiunto il compito sarebbe di quelli che tolgono il sonno. Anche se l’eurodeputata nella corsa alla Presidenza della Regione (mancata) contro Cuffaro dimostrò di saperci fare, di poter aggregare attorno a se forze politiche e movimenti.
Ma accanto ai timori, ci sono le ragioni politiche. L’attenzione è per le decisioni di Leoluca Orlando, già per le primarie. Nella decisione di Leoluca Orlando conterà l’affaire Lombardo. Il Pd – come si sa – alla Regione sostiene il leader dell’Mpa. L’ex sindaco considera l’alleanza con il Pd “strategica ed essenziale” ma si rifiuta di avere rapporti con la costola siciliana del partito di Bersani “finchè sosterrà il governo Lombardo”. Non sono quisquiglie, direbbe Totò.
Lombardo a parte, Leoluca Orlando non digerisce l’eventuale intesa con Udc e Fli, oltre che con l’Mpa. “Se c’è il Terzo Polo – sintetizza il portavoce dell’Idv – non ci può essere Italia dei Valori”. Da Roma, l’ipotesi Borsellino era stata caldeggiata dallo stesso Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che aveva incaricato il suo fedelissimo, Fabio Granata, di lavorare su questa strada. ” Abbiamo detto sì ad una alleanza elettorale con il Pd in Sicilia – dice un altro fedelissimo di Fini, Carmelo Briguglio – e non vediamo ostacoli intorno alla candidatura di Rita Borsellino”.
Anche per aver sentito tante riserve sul suo conto, a frenare sull’ipotesi Borsellino è il Presidente della Regione. Parole di apprezzamento alla persona da parte di Lombardo, ma riserve politiche sull’operazione che vuol sostenere la candidatura di Rita Borsellino. Questo potrebbe tradursi nella definizione di due fasi dell’operazione: in un primo momento divisi, con il centrosinistra attorno alla Borsellino, e il terzo Polo con un suo candidato (magari l’assessore regionale Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso in via Pipitone Federico). Poi tutti uniti nel ballottaggio, prevedibilmente a sostegno della Borsellino.
L’attesa ora è per il faccia a faccia tra Rita Borsellino e Leoluca Orlando.