di Angelo Angeli
“Pisapia è un matto, vuole Zingaropoli”. Queste le parole di Umberto Bossi al termine dell’incontro con Berlusconi parlando ai giornalisti. “Abbiamo fatto degli errori in campagna elettorale – ha dichiarato il senatur – abbiamo rischiato di lasciare Milano in mano a un matto che vuole zingaropoli”. Poi la marcia indietro. Passa qualche ora e il leader della Lega ritratta. Ma serve a poco, considerando che le sue parole sono state riprese da numerose telecamere.
Calderoli annuncia una sorpresa
Ma a prescindere dalle esternazioni di Bossi, il centrodestra sta preparando una mossa a sorpresa per ribaltare il risultato del primo turno delle elezioni amministrative. Ad annunciarla, senza svelarla, stamattina è stato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. “Non è con i comizi che si attira un voto o meno – ha detto Roberto Calderoli -. Ci sarà la settimana prossima una grossa sorpresa che sarà presentata da Berlusconi e Bossi e che cambierà il modo di pensare dei milanesi in vista del ballottaggio. Io sto preparando la sorpresa”.
Stamattina l’incontro con Berlusconi
“È andata bene”. Così Umberto Bossi, al termine dell’incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano l’esito del faccia a faccia col premier. “Il governo può andare avanti, ma a patto che si facciano le riforme: Serve un progetto di cambiamento”, ha proseguito. E del premier ha detto: “L’ho sentito abbastanza sicuro. Quello che è avvenuto ieri non si ripeterà più. Il governo non può non fare niente. Bisogna fare delle scelte, anche noi abbiamo fatto degli errori”.
Ma non si sa quanto la frase sia di circostanza. Solo ieri, infatti, il Senatur ha detto di non temere per la tenuta del governo, ma ha precisato che il suo partito non si farà “trascinare a fondo” dal Pdl in caso di sconfitta al ballottaggio di Milano. L’incontro è durato, poco, una ventina di minuti. Bossi è arrivato solo a Cdm concluso, e poi ha preso parte a un mini vertice sull’immigrazione tra il Cavaliere e tutti i ministri leghisti. Solo dopo il faccia a faccia.
Idee Tremonti e Maroni
L’idea generale è però che la Lega non si sbilancerà fino al secondo turno; poi, in base all’esito del voto, potrebbe presentare il conto. Fonti vicine al Pdl temono che il Carroccio chieda al premier di fare un passo indietro a favore del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Alcuni giornali ipotizzano invece l’ascesa a palazzo Chigi del ministro dell’Interno della Lega Roberto Maroni.
Il governo va 5 volte ko
Tempi sempre più duri per Silvio Berlusconi. L’accoglienza riservatagli dalla sua maggioranza alla ripresa dei lavori dopo la pausa per le elezioni amministrative è infatti delle peggiori. Il governo e la maggioranza sono stati infatti battuti ieri mattina in aula 4 volte alla Camera; e ancora una volta nel pomeriggio. Cinque ko in meno di 12 ore. Prima sulla mozione presentata dal capogruppo Fli Benedetto Della Vedova sulle carceri, su cui il governo aveva espresso parere negativo. Nel secondo caso, nella votazione per parti di una mozione del Pd e nel terzo su una mozione dell’Idv; mentre nel quarto caso l’esecutivo è andato sotto su un testo del Pdl su cui il governo aveva dato parere favorevole. Arriviamo alla sconfitta del pomeriggio: dove la maggioranza è andata sotto per tre voti su un ordine del giorno di Augusto Di Stanislao (Idv) alla ratifica della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo. Il testo, su cui c’era il no del governo, è passato con 267 sì e 264 no.
Bossi: “Non ci lasciamo trascinare a fondo”
Per Umberto Bossi, però, la tenuta del governo non è a rischio: “Non fatevi illusioni”. “Abbiamo perso, abbiamo perso. Abbiamo sbagliato campagna elettorale. Ma al ballottaggio non perdiamo”. Ma ai cronisti che gli chiedono se ci saranno conseguenze sul governo in caso di sconfitta al ballottaggio di Milano il Senatur ha risposto: “Di certo non ci faremo trascinare a fondo dal Pdl”.Oggi è in programma un incontro Bossi-Berlusconi in cui i due leader dovrebbero rompere il gelo che ha accompagnato la sconfitta di Milano.
Troppe assenze tra i Responsabili
Fatali alla maggioranza sono state le assenze di deputati del Pdl, dei membri del governo (presenti solo una decina tra ministri e sottosegretari) e di alcuni deputati dei Responsabili. Opposizione, al contrario, compatta al voto. Soprattutto tra i responsabili 12 assenti su 29, tra i quali spiccano Francesco Pionati e Maria Grazia Siliquini che attendono ancora una nomina da sottosegretario. Assenti anche il neoministro Saverio Romano e Arturo Iannacone, il neoconsigliere economico del premier, Massimo Calearo e poi tra i neofiti della maggioranza si segnalano assenti anche Luca Barbareschi e Italo Tanoni.
L’Idv: “Dimissioni”
Il primo commento delle opposizioni è quello del capogruppo del Pd alla Camera. “La maggioranza è stata battuta al primo voto in aula dopo le elezioni. Non male…”, ha scritto su un messaggio su Twitter. L’Idv, con Leoluca Orlando, chiede invece le dimissioni del premier: “La maggioranza è andata sotto tre volte nelle prime tre votazioni di questa mattina in aula: è chiaro, ormai, che non ci sono più i numeri”. E ancora: “È la conferma della grave crisi che si è aperta nel centrodestra in seguito alla batosta elettorale delle amministrative. Il governo Berlusconi, politicamente parlando, è moribondo. Il presidente del Consiglio per una volta faccia un favore a se stesso e al Paese, salga al Quirinale e si dimetta. Il vento è cambiato e l’Italia deve essere restituita agli italiani”.
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