Rendiamo Cagliari ai cagliaritani
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Rendiamo Cagliari ai cagliaritani

La destra governa Cagliari da vent'anni. Due decenni di cemento e giardinetti. Di aiuole e zero sviluppo. Ora si vota, per tornare a sperare

Una immagine di Sant'Elia
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13 Maggio 2011 - 16.42


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Sono quasi vent’anni che governano questa città. Qualche cosa l’hanno fatta, all’inizio. In particolare, hanno abbellito le piazze e messo un po’ di ordine nei parcheggi. Ma il resto, onestamente, è zero. Soprattutto, gli ultimi dieci sono stati una noia mortale. Cagliari è sparita dalle città nazionali. Se guardate su internet è l’unico capoluogo sul quale non circolano sondaggi. Cagliari è diventata la città delle anime morte. E ora, Fantola spera che gli scrutatori non facciano altro che il computo quinquennale delle anime morte.
Spesso si vota a destra o a sinistra per tradizione famigliare, per fede, per passione da tifoso. Eppure l’amministrazione di una città ha a che fare con la vita quotidiana di ciascuno di noi. E quindi dobbiamo capire se siamo contenti o no di questi venti anni in cui un gruppo ristretto ha preso in mano la città.
Partiamo dalle piccole cose che mi interessano:
Il Poetto: Sono tornato a Cagliari 10 anni fa, e l’ho fatto principalmente perché volevo che i miei figli vivessero le estati al Poetto, come ho fatto io da bambino. La Destra ha rovinato la nostra spiaggia. Ha lasciato i lavori a metà dopo quella schifezza di ripascimento grigiastra. Non ci sono controlli nella spiaggia: ci cacano i cani e i padroni buttano le bottiglie di birra e i mozziconi di sigaretta. A fine estate, sembra di essere seduti in un portacenere per la puzza che c’è. Per questa ragione Fantola non ti voto.
Il Traffico: la politica dei “parcheggi” porta forse soldi alle imprese che li costruiscono e soldi alle imprese e che li gestiscono (forse), certamente Cagliari è sempre più intasata da un traffico in entrata ed in uscita che ci sta soffocando. Non ci sono controlli ed è inoltre molto pericoloso anche attraversare le strisce pedonali in molti punti. Me ne fotto, caro Fantola, se fate parcheggi per chi viene da fuori Cagliari, dovete permettere ai Cagliaritani di vivere bene nella loro città. È per questo che ve ne dovete andare, e rendere Cagliari ai Cagliaritani. È per questo, Fantola, che non ti voto.
I Trasporti: hanno perso tempo in scemenze, come il progetto della metropolitana sotterranea. Solo dei gaggi potevano concepire l’idea di interrare i trasporti a Cagliari. Forse non sanno che nelle grandi metropoli, la Metropolitana è per gli sfigati. Invece gli autobus? Il servizio fa schifo. E lo dico da cittadino che prende l’autobus abitualmente. Adesso, alla chiusura delle scuole, sposteranno gli autobus nelle tratte che portano al Poetto. E noi che siamo cagliaritani che lavorano, dobbiamo aspettare 20 minuti invece di dieci. E per questo che non ti voto, Caro Fantola.
L’asilo nido: Non ci sono asili nido pubblici e la gente deve mandare i figli in quelli privati. Io ho mandato i miei bambini al micronido. Un servizio bellissimo del Comune di Cagliari, ma questo servizio non è stato amato dal Comune che non ha saputo valorizzarlo e l’ha reso sempre difficoltoso. Ecco vorrei che il mio Sindaco, mi chiamasse, e mi chiedesse come possiamo sviluppare un’idea intelligente come i micronido. Ma per fare questo bisognerebbe avere un progetto educativo e sociale. E voi non l’avete avuto, per questo non ti voto, caro Fantola.
La Scuola. Le scuole elementari e la scuola dell’infanzia. Le scuole hanno i cortili in stato di abbandono. I bambini a malapena possono uscire. Le mense fanno schifo. Una buona amministrazione dovrebbe preoccuparsi dell’alimentazione dei suoi più giovani concittadini. In questi anni ne abbiamo visto di ogni colore con la gestione delle mense. Per queste ragioni non ti voto, caro Fantola.
Il lavoro. A Cagliari il 54% dei giovani è disoccupato. Ma questo è niente. Quello che non mi piace è che si ha la netta sensazione che lavorino solo gli amici, le imprese amiche. Un’amministrazione per bene si preoccupa di essere universalistica. Soprattutto quando si tratta di reclutare nella pubblica amministrazione. Tutta la storia delle stabilizzazioni non è altro che un aspetto della disperazione, del clientelismo e dell’occupazione partitocratica dell’amministrazione pubblica. Per questo non ti voto, caro Fantola.
Ambiente. È vero i parchi sono più belli ed estesi di venti anni fa. Ma quello che avete fatto a Tuvixeddu e all’anfiteatro è imperdonabile. Altro che turismo, dovreste pensare ad organizzare un parco archeologico e invece distruggete tutto. Avete seguito gli interessi di pochi contro gli interessi di tutti. Per questo non ti voto, caro Fantola.
Orgoglio. In questi venti anni avete fatto diventare Cagliari più piccola, quasi insignificante. E soprattutto l’avete usata per gli interessi di pochi. È ora di rendere Cagliari ai Cagliaritani. Per questo non ti voto, caro Fantola. Adesso, tocca a Noi.

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