Il Papa degli umili che vincerà sulla sporcizia
Top

Il Papa degli umili che vincerà sulla sporcizia

I miei incontri con il Cardinale Bergoglio, uomo semplice, umile pellegrino sempre vicino ai bisognosi. Da Papa dovrà vincere su sporcizie e incrostazioni. [Filippo Anastasi]

Il Papa degli umili che vincerà sulla sporcizia
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Aprile 2025 - 13.27


ATF

di Filippo Anastasi

Mi guardava con la sua faccia pacioccona e sembrava un parroco di campagna, si capiva che era un'”anima buona” di quelle cui affideresti tutto il tuo cuore, e anche il portafogli. Questa l’impressione forte che mi fece il cardinale Bergoglio quando lo vidi per la prima volta a Buenos Aires nel 2003. Era in prima fila nell’aula magna dell’Università cattolica di Puerto Madero, e mi ascoltava attento. Su iniziativa del nostro Ministero degli esteri alcuni vaticanisti erano stati inviati all’estero a testimoniare il pensiero di Giovanni Paolo II. Io avevo scelto l’Argentina e stavo parlando davanti ad un platea foltissima. Mi avevano avvertito che in prima fila c’era il cardinale, ma non vedevo alcun segno di porpora, anzi c’era una piccola fila di sacerdoti, in semplice abito talare. Beh, uno di loro era proprio Bergoglio mimetizzato da semplice prete. Conclusi la mia conferenza dicendo che i tempi erano maturi per un papa latino americano dopo Woytjla.

Lui mi guardava, incredulo, come se fossi un folle invasato e dopo ebbe a dirmi: “Io no però”, perché all’epoca era forte ,anzi fortissima la personalità dell’honduregno Oscar Maradiaga. Aveva un’aurea di bontà, io vedevo un alone ectoplasmatico. Da allora ho sempre pensato che Bergoglio sarebbe stato un ottimo papa.

L’anno dopo tornai a Buenos Aires. Il mio libro “Padre Pio, su voz su historia” era stato tradotto in spagnolo-argentino e, dopo la presentazione, venivano regalate centinaia di copia ai presenti. Eravamo nella cattedrale di Nostra Signora di Pompei e c’era una lunga fila di fedeli che volevano farmi firmare il libro. Stavo seduto cercando di accontentare tutti quando mi dissero che in fila c’era anche il cardinale Bergoglio, in fila come tutti, come un umile pellegrino.

Questo è il Bergoglio che ho potuto soltanto annusare, poi c’ è l’uomo e il pastore di anime che mi hanno raccontato bene i miei e suoi amici argentini. Il Vescovo che non voleva abitare nell’episcopio, ma che si accontentava di un modesto appartamentino vicino alla Cattedrale. A fare le pulizie una donna a mezzo servizio e lui che si apparecchia e frugalmente prepara la cena per sé e anche per qualche amico. Bergoglio che marcia alla testa di un milione di giovani a piedi dalla capitale fino a Lujan – 70 chilometri – per confortarli della crisi economica ed affidare il futuro della nazione alla Vergine di Lujan, la Patrona dell’Argentina. Bergoglio sempre vicino ai più bisognosi, disposto a vendere i beni della Chiesa per aiutarli. Sempre rigoroso davanti alle ingiustizie sociali e politiche.

Chissà come farà a Roma ad aggiustare le tante cose che hanno portato alle dimissioni di Ratzinger ? Una cosa è certa non si perderà d’animo ed andrà avanti come un treno. Prima aveva solo il suo popolo da curare, adesso tutto il globo. Il prossimo sguardo va rivolto alla squadra di comando in Curia e le prossime mosse faranno capire come andrà il mondo. Un carattere fortissimo e una forte spiritualità conditi con l’aria pacioccona e l’alone da “anima buona” dovrebbero averla vinta su sporcizie e incrostazioni.

Articolo pubblicato il 14 marzo 2013

Native

Articoli correlati