Musk impone blocchi e controlli arbitrari alla base di Aviano: timori per i lavoratori e danni all’economia
Top

Musk impone blocchi e controlli arbitrari alla base di Aviano: timori per i lavoratori e danni all’economia

Senza alcun preavviso e senza spiegazioni dettagliate, è stato comunicato ai possessori delle carte di credito governative americane che i loro strumenti di pagamento sono stati sospesi per almeno 30 giorni.

Musk impone blocchi e controlli arbitrari alla base di Aviano: timori per i lavoratori e danni all’economia
La base di Aviano
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Marzo 2025 - 12.30


ATF

La situazione alla base USAF di Aviano si fa sempre più complessa. Dopo l’eco della controversa email inviata dal Doge, ovvero il Dipartimento per l’efficienza del Governo degli Stati Uniti guidato da Elon Musk e incaricato di individuare eventuali sprechi e inefficienze tra i dipendenti, un nuovo allarme ha iniziato a preoccupare sia il personale civile della base, composto da italiani e americani, sia l’intero tessuto commerciale che beneficia degli acquisti effettuati dal presidio militare.

Carte di credito bloccate

Senza alcun preavviso e senza spiegazioni dettagliate, è stato comunicato ai possessori delle carte di credito governative americane che i loro strumenti di pagamento sono stati sospesi per almeno 30 giorni. Questo blocco ha un impatto significativo, considerando che circa l’80% degli acquisti destinati agli uffici e ai servizi di manutenzione della base viene effettuato presso esercizi commerciali italiani.

Il giro d’affari legato a questi acquisti è notevole: si va dall’acquisto quotidiano di monitor per computer alla fornitura di materiali edili come cemento e mattoni, passando per articoli di cancelleria e la manutenzione dei veicoli di servizio. In totale, si parla di migliaia di euro ogni mese, che sostengono l’economia locale non solo ad Aviano, ma in tutta la provincia. Ad avere accesso a queste carte di credito sono solitamente impiegati amministrativi, responsabili degli acquisti e dirigenti civili americani.

Leggi anche:  Licenziato perché si è rifiutato di togliere i pronomi dalla firma: esultano Musk e il governatore del Texas

Il blocco delle spese

Da ieri mattina, però, nessuno di questi soggetti può più utilizzare le carte, che resteranno inutilizzabili per almeno un mese. In caso di emergenze, potranno essere utilizzate altre carte di credito governative assegnate a specifici ufficiali supervisori, ma con un budget limitato e destinato esclusivamente a spese urgenti. Questo provvedimento si aggiunge ai recenti licenziamenti di personale italiano nell’area commerciale e arriva appena due giorni dopo l’inizio delle verifiche ordinate dal Doge di Musk all’interno della base.

Resta ancora da chiarire se il personale italiano dovrà rispondere all’email che chiede di rendicontare le attività svolte nell’ultima settimana. Secondo i sindacati, che rappresentano gli oltre 800 lavoratori italiani impiegati nella base, e il Public Affairs, questa richiesta non dovrebbe riguardarli. Tuttavia, la questione rimane aperta e fonte di incertezza.

La reazione del sindacato

Le organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione per questa nuova restrizione. «La sensazione – spiega il responsabile dell’organizzazione sindacale, Roberto Del Savio – è che siano in corso verifiche sulle spese, operazione più che legittima, ma in realtà avvenuta senza alcuna spiegazione, senza tra l’altro avere la certezza che trascorsi i 30 giorni tutto torni come prima e in un momento decisamente delicato che ha scosso in maniera importante il personale italiano. Onestamente – va avanti – non sono segnali positivi e la speranza è che una volta terminati i controlli sugli acquisiti le carte di credito governative vengano sbloccate. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta di cifre importanti che senza dubbio aiutano il commercio locale a tirare avanti in momenti non certo favorevoli per l’economia dei negozi».

Un caso che arriva in Regione

La questione ha varcato i confini della base ed è arrivata fino alle istituzioni regionali. «I lavoratori italiani in servizio nella base Usaf di Aviano vanno tutelati. La Regione si faccia parte attiva affinché venga chiarito in modo inequivocabile che non devono rispondere alla minacciosa mail inviata da Musk», ha dichiarato il consigliere regionale Nicola Conficoni, che ha sollevato la questione in aula con un’interrogazione.

Leggi anche:  Musk cerca di 'arruffianarsi' Mattarella: le manovre per sbloccare l'affare Starlink in Italia

Il consigliere ha ricordato che, dopo il periodo di incertezza dovuto agli esuberi, che ha già portato a diverse dimissioni volontarie e alla perdita di posti di lavoro, ora i lavoratori si trovano di fronte a una nuova fonte di instabilità. «Dopo la preoccupante vicenda che ha tenuto sulle spine decine di famiglie occupate nella base Usaf per gli esuberi, che ha portato a dimissioni volontarie e a posti di lavoro persi – ha ricordato Conficoni – ora arriva un altro motivo di preoccupazione da appianare quanto prima con un chiarimento ufficiale. Ai civili italiani di stanza nella Base viene applicato il contratto collettivo nazionale, fatto che li pone su un piano diverso rispetto ai dipendenti civili americani, esentandoli dal dover rendicontare, con le modalità richieste dalla missiva del miliardario americano, la propria attività. Urge un intervento delle nostre Istituzioni per ottenere questa rassicurazione».

Native

Articoli correlati