La Cassazione condanna il governo a risarcire i migranti della Diciotti: "Il soccorso in mare è un dovere"

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato da un gruppo di migranti ai quali, tra il 16 e il 25 agosto 2018, fu negato lo sbarco dalla nave Diciotti della Guardia Costiera, che li aveva soccorsi in mare.

La Cassazione condanna il governo a risarcire i migranti della Diciotti: "Il soccorso in mare è un dovere"
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7 Marzo 2025 - 11.27


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Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato da un gruppo di migranti ai quali, tra il 16 e il 25 agosto 2018, fu negato lo sbarco dalla nave Diciotti della Guardia Costiera, che li aveva soccorsi in mare. Nell’istanza si chiedeva la condanna del governo italiano al risarcimento dei danni non patrimoniali subiti dai profughi a causa della privazione della libertà. Con la condanna dell’Esecutivo, il collegio ha rinviato al giudice di merito la determinazione dell’ammontare del danno effettivo.

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Per questa vicenda, il Tribunale dei ministri di Palermo aveva indagato l’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per sequestro di persona, ritenendo illegittimo il trattenimento dei profughi sull’imbarcazione italiana. Il caso venne successivamente trasmesso a Catania per competenza territoriale, dove la Procura etnea ne chiese l’archiviazione. Tuttavia, il Tribunale dei ministri locale respinse tale richiesta e domandò al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega. La Giunta per le Autorizzazioni a Procedere di Palazzo Madama votò contro.

I giudici delle Sezioni Unite della Cassazione hanno sottolineato che “il soccorso in mare è un dovere”. Hanno inoltre ribadito che “l’obbligo del soccorso in mare corrisponde a una antica regola di carattere consuetudinario, rappresenta il fondamento delle principali convenzioni internazionali, oltre che del diritto marittimo italiano e costituisce un preciso dovere tutti i soggetti pubblici o privati, che abbiano notizia di una nave o persona in pericolo esistente in qualsiasi zona di mare in cui si verifichi tale necessità e come tale esso deve considerarsi prevalente su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”.

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